Amistadelab dedica una storia di Natale ai volontari inpegnati in iniziative di solidarietà per Anzio e Nettuno

“Giunti al termine di un altro anno particolarmente difficile a causa della pandemia, l’Ass.cult. Amistadelab augura a tutti un 2022 all’insegna della cooperazione solidale e lo fa con una storia di Natale scritta dalla volontaria Valentina Falduto. Il racconto “Squadra salva Natale”, che ha visto la collaborazione dei ragazzi del progetto Amici del doposcuola Pop nella realizzazione dei disegni e centrotavola a tema per il pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio Anzio-Nettuno, è dedicato a tutte le associazioni, enti e cittadini che quotidianamente costruiscono insieme sul nostro territorio un’idea di comunità più accogliente e incline all’empatia”.

SQUADRA SALVA NATALE DI VALENTINA FALDUTO

Era la sera della festa di compleanno di May, la nipote più piccola di Babbo Natale, che per lei come per tutti i suoi nipoti era nonno Natale, e di sua moglie Clara. “Altri biscotti, evviva!” disse la piccola festeggiata vedendo la nonna entrare in salone con altri vassoi pieni di biscotti. Toc Toc sentirono bussare alla porta. Era il pinguino viaggiatore, incaricato di portare in tutte le case un importante comunicato:“L’epidemia di Gigantite che ha recentemente colpito il nostro villaggio ha subito un picco nei contagi. Alla luce di ciò tutti i suoi abitanti devono rimanere in quarantena al fine di evitare un ulteriore avanzamento dei contagi”. La sera Babbo Natale e Clara spiegarono ai bambini cosa fosse questa malattia:“Vedete, la Gigantite è una malattia molto contagiosa che colpisce prevalentemente gli adulti. Ti fa credere di essere il padrone del mondo. Ti fa sentire invincibile dentro e quindi ti fa crescere anche fuori. Tanto da non poter camminare senza rompere qualcosa, ogni passo è come un terremoto, fa tremare tutto ciò che ti circonda. Non puoi passare nemmeno dalle porte per quanto diventi alto. Poi inizi a rimpicciolire finché non sparisci definitivamente”. “Allora quest’anno non potrai consegnare i regali ai bimbi terrestri?!” chiese un elfetto di nome Elesuam. “Temo di no” rispose tristemente Babbo Natale. Quella notte Clara, la nipote più grande ebbe un’idea. Andò a svegliare, fratelli, sorelle e amici e gli disse: “E se ce ne occupassimo noi?Intendo di distribuire i regali la notte di Natale. Natan e Giosej vostro padre è un elfo aiutante di Babbo Natale, dunque, potete procurarvi le chiavi della fabbrica dei regali!”. “Frena la slitta! Siamo in quarantena, dove vuoi che andiamo?!” rispose la folletta Zinca. “Hai sentito mio nonno? Noi siamo piccoli, rischiamo meno” rispose Clara. Sgattaiolarono fuori di casa. “Aspettateci fuori dalla fabbrica. Noi andiamo a prendere le chiavi e torniamo prima possibile. Sappiamo dove le mette nostro padre. Fidatevi!” dissero all’unisono gli eletti Natan e Giosej. Entrarono tutti insieme. “A lavoro!- disse Clara prendendosi l’onere di coordinare i lavori – Tu confeziona i pacchi, voi finite di fare i giocattoli di stoffa, voi quelli di plastica, voi i maglioni e voi finite di preparare i dolci”. Proseguirono così per giorni e notti, inventando ogni sorta di bugie per giustificare agli adulti le loro frequenti assenze. “Bene, abbiamo fatto un ottimo lavoro! Continuiamo così!” esclamò Clara soddisfatta. “Ma che credi di essere tu il capo qui dentro?” chiese Sirio, uno dei suoi fratelli minori. “No, cerco solo di fare in modo che sia tutto pronto per Natale! Ed è difficile vista la situazione!” rispose fermamente Clara. “Babbo Natale è un maschio perciò è giusto che sia un maschio a coordinare il tutto! A proposito, non vorrai guidare la slitta in vece sua?” aggiunse Sirio. “E anche se fosse?!” chiese irritata Clara. “Sei una femmina ecco tutto! Non puoi farlo!” intervenne un altro elfo per dargli man forte. “E chi lo dice? C’è forse una legge che lo vieti? No. E poi mi sembra che anche noi femmine stiamo lavorando esattamente come voi maschi. O no? (fece un gesto ampio davanti a sé, come per mostrare le pile di pacchetti preparati a puntino dalle amiche e sorelle). Per cui mettiti al lavoro!” rispose Clara con un tono che non ammetteva repliche. “Si, ma…” provò ad insistere Sirio a testa bassa. “Niente ma! Continuerò io a guidare i lavori e la slitta quest’anno e non si discute!” chiuse la discussione Clara. “Già, e se non ti sta bene puoi anche andartene!”aggiunse Lasia, sua sorella.

“Non ho gli stessi poteri magici del nonno. Come posso fare entrare tutti i regali nella slitta e consegnarli in una sola notte?” chiese Clara alle sue migliori amiche e sorelle, le quali le ricordarono di avere il potere di allungare la slitta e la notte per lo spazio e il tempo necessario a consegnare tutti i regali.

“Che la slitta si allunghi in tutti e quattro i punti!” ordinarono in coro così da rendere più potente l’incantesimo e farlo durare tutta la notte. La slitta si allungò a dismisura. “Per tutti i regali di Natale, siamo in ritardo!” disse l’elfetto Nel “Per tutte le renne senza corna, è vero!” le fece eco la sua gemella Noel. Fu una notte molto faticosa e anche piena di fuliggine per i loro visi e vestiti, ma avevano salvato il Natale a tanti bambini che altrimenti non avrebbero avuto nessun regalo.