Nettuno. Alicandri e Federici: alla città serve un grande progetto per il futuro che sia oltre i rigidi schemi politici attuali

Come tutte le cose umane, anche la politica locale soggiace alle teorie filosofiche che furono di Polibio prima e di Giambattista Vico poi, ovvero quelle della ciclicità della storia e dei corsi e ricorsi storici. Perché diciamo questo, perché puntuale come le caldarroste in autunno, a metà mandato elettorale si comincia a parlare di nomi per le future elezioni, che poi a dirla tutta, a meno di auspicabili colpi di scena, saranno tra parecchio tempo. E tra le elezioni di Nettuno ed oggi ci saranno una serie di tornate elettorali che con buona probabilità scomporranno totalmente l’attuale equilibrio politico. Elezione del presidente della Repubblica, elezioni regionali del Lazio, voto nazionale e persino quello della vicina Anzio, eppure il centrodestra nettunese fa trapelare di aver “chiuso la quadra” già da ora sul Coppola bis. Come se poi ci fosse stato finora un Coppola uno… La miopia delle forze politiche è talmente evidente che non andrebbe nemmeno commentata eppure le voci che circolano impongono una presa di posizione che chiarisca lo stato dell’arte. È evidente a tutti la litigiosità del centrodestra di Nettuno, talmente palese che la città la percepisce come una sorta di guerra fratricida. Termine poi che non sarebbe nemmeno appropriato visto che di fraterno la coalizione di Nettuno non ha davvero nulla, a meno che non ci si voglia rifare all’Antico Testamento ed a Caino ed Abele. Quello di cui la città ha davvero bisogno è un progetto forte ed autorevole, non una mera sommatoria di simboli per prendere più voti possibile. La dimostrazione è proprio il coacervo che si è concentrato intorno alla figura di Alessandro Coppola. Con l’avvicinarsi dell’arrivo dei fondi del piano europeo a Nettuno si parla di nomi per nascondere la totale assenza di prospettive progettuali. La nostra città, nonostante i nostri continui stimoli all’amministrazione e le nostre proposte, rischia seriamente di rimanere a bocca asciutta e di perdere quello che potrebbe essere l’ultimo treno per salvare Nettuno dal triste destino di diventare una città dormitorio. Sia chiaro, nessuno vuole interpretare il ruolo della Cassandra, ma l’evidenza dei fatti è sotto gli occhi di tutti e fare finta di niente sarebbe un atteggiamento colpevolmente complice. Da parte nostra, non abbiamo intenzione di alimentare il gioco del “totonomi” per smontare la trama del tappeto sotto il quale coloro che lo stanno tessendo vogliono nascondere le vere criticità di questa maggioranza. Ma si sappia che la nostra idea è ferma e ben chiara. Serve un grande progetto per il futuro che sia oltre i rigidi schemi politici attuali, che coinvolga le forze migliori del civismo locale e che possa finalmente dare una scossa ad una amministrazione cittadina che diventa, anno dopo anno, sempre più asfittica. Per noi il perimetro è chiaro ma nessuno che abbia un minimo di buonsenso può pensare di essere autosufficiente, perché il risultato di tale cieca prosopopea è l’evidente fallimento della giunta Coppola, unitaria solo a parole, senza la minima efficacia sulla città, povera di idee e senza alcuna programmazione.

Roberto Alicandri
Marco Federici