Aprilia. Sulla Progetto Ambiente le precisazioni di Carmen Porcelli

COMUNICATO STAMPA
In merito alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Terra sulla inchiesta giudiziaria che ha riguardato la Progetto Ambiente, pur non avendo in questo caso inoltrato alcun esposto ci terrei a ribadire due concetti.
«Chi non sa fare politica, presenta le denunce».
Sulla Progetto Ambiente, ho convocato una conferenza stampa nel gennaio 2018 nel corso della quale consegnai ai giornalisti una cartella con grafici, file excel e una dettagliata analisi delle spese per forniture e servizi della Progetto Ambiente. Anche perché per confutare una questione bisogna dimostrare con i conti ciò che si dice, cosa che invece non vale per Terra quando afferma che i costi della Progetto Ambiente sono i più bassi d’Italia: perché nessuno gli chiede di presentare un’analisi comparativa? Malgrado abbia chiesto la convocazione di una commissione trasparenza, nessuno ravvisò la necessità di svolgere una approfondita
analisi delle spese. Perché e come mai parte di quello studio sia diventato un esposto due anni dopo non mi è dato sapere. Fermo restando che spetta al giudice dimostrare l’esistenza di eventuali responsabilità, se fosse stata presa in considerazione la mia analisi del 2018 e valutate meglio alcune scelte (come poi è stato con la gara per il noleggio dei mezzi) magari non ci sarebbe stata l’occasione per nessuno di attaccare il sindaco o l’ex presidente della Progetto Ambiente, presentando – come nel caso specifico – un esposto.
Questo è fare politica, è un esempio della necessità di un confronto sereno tra maggioranza ed opposizione, senza per questo arrivare ad uno scontro.
Quanto al ruolo delle “fazioni” politiche, il sindaco che – se non ricordo male – deve buona parte della sua fortuna politica alla costruzione di un solido ruolo di oppositore, dovrebbe sapere che rientra tra i compiti della minoranza il controllo sull’operato di chi governa, l’influenza sulle decisioni al fine di migliorarle, la critica all’indirizzo politico per proporne uno alternativo. E’ chiaro che questo modello ad Aprilia non
funziona e lo si comprende dal fatto che l’opposizione non solo non riesce a dare vita ad un cosiddetto “governo-ombra”, ma tutti i raggruppamenti che si sono opposti al governo del primo cittadino hanno finito per affollare le file dei suoi sostenitori. Quindi due sono le cose o il sindaco è troppo bravo, oppure non esiste l’opposizione.
L’indagine della magistratura.
Il punto non è il possibile abuso d’ufficio ma la libera interpretazione del codice degli appalti, nonché i compiti che lo statuto prevede per il Presidente della Progetto Ambiente. Gli affidamenti diretti per l’acquisto dei mastelli della differenziata, il ricorso al personale (senza il quale l’azienda non potrebbe
essere operativa) nonché il noleggio dei mezzi hanno subito dei costi esponenziali dal 2012 ad oggi. Vero è
che la capillare copertura del servizio di raccolta differenziata avrebbe fatto lievitare naturalmente i costi, ma è altrettanto vero che la raccolta differenziata ad esempio è un servizio gestito seriamente dal 2009 e riesce davvero difficile credere che, in previsione della copertura territoriale, non vi sia stata da parte delle
amministrazioni D’Alessio prima e Terra poi la programmazione degli acquisti, attraverso delle gare. Per restare sul tema, la raccolta differenziata è stata introdotta in Italia con il decreto Ronchi (1997) non è un’invenzione dell’assessore di turno, eppure ogni intervento in quel settore, suggerimento prima ancora che critica è stata sempre accolta con rabbia, vittimismo, lesa maestà.

Per tornare a quella famosa conferenza stampa del gennaio 2018, la risposta del sindaco e dell’allora assessore non fu istituzionale, ma si svolse in una conferenza stampa nel corso della quale oltre ad offendere la sottoscritta, accusata tra le altre cose di “irresponsabilità politica” per aver osato mettere in discussione la gestione della Progetto Ambiente, non fu fornito alcun dato oggettivo in merito ai punti da
me sollevati. Anzi fui accusata di aver diramato dati errati. A questo punto mi sorge legittimo il dubbio che anche il magistrato che ha aperto l’inchiesta e rinviato a giudizio l’ex presidente della Progetto Ambiente sia uno “sprovveduto”. Per ravvisare alcune delle anomalie da me rilevate a suo tempo, deve avere anche lui consultato il materiale sbagliato, così come affermato dall’allora assessore all’ambiente.
Proprio perché il sindaco difende l’operato dell’ex presidente della Progetto Ambiente, attendiamo la
costituzione civile del Comune di Aprilia nel processo, atto che permetterà al primo cittadino di esporre tutte le ragioni dell’ente.
Aprilia, 16 Maggio 2022
Carmen Porcelli
Ex consigliere comunale