Anzio. Riflessioni e spunti di lavoro dal dibattito “Anzio: per tempo e per bene”

 

Una discussione sul futuro di Anzio e sulla possibilità di costruire un’alternativa del campo progressista credibile e unitaria per la buona amministrazione della città. Quella che si è svolta ieri alla sala Fides di Anzio. Con gli ex candidati sindaco del centrosinistra. “Anzio: per tempo e per bene” era scritto sulla locandina di convocazione. Su tutto la prospettiva di elezioni anticipate a seguito di un possibile scioglimento del Consiglio comunale per condizionamento della criminalità organizzata. A coordinare i lavori Renato Sciarrillo.

“Occorre fare le cose per bene, essere generosi- ha detto nell’introduzione al dibattito Massimo Creo– lasciando alle spalle le storie passate, c’è da mettere in piedi uno sforzo collettivo, una proposta per la città, il contesto richiede una presa di responsabilità di tutti”. Paride Tulli ha messo in guardia dalla forza attrattiva che ha ancora il centrodestra nonostante gli scandali e le inchieste. Gli argomenti da toccare per il programma sono tanti, dal porto, ai rifiuti. “Per loro essere eletti è un motivo di vita è una professione, mentre per noi del centrosinistra è solo motivo di gloria.C’è un senso individualista nella città: ‘se te voto, a me che me tocca’  questo hanno prodotto 20 anni di malapolitica”. Mentre Ivano Bernardone, ha incentrato il suo intervento sulle eterne divisioni del centrosinistra e sulla incapacità di fare sintesi “se ci si presenta con cinque candidati a sindaco si perde. La destra si riunisce tre ore e l’accordo è fatto, i progressisti hanno tempi lunghi e perpetuano pervicacemente lo stesso errore. I numeri non sarebbero così sfavorevoli, il centrosinistra non è minoritario nella città di Anzio, molta gente non va a votare”. Per Giovanni Del Giaccio: Va data una visione alternativa della politica, con un serio piano anticorruzione, scegliendo i dirigenti per capacità, informatizzate il comune (che oggi non sa neanche se ho pagato una multa).  Puntare sulla cultura e sulla qualità dell’offerta turistica”. “Lavorare su una alternativa, le periferie che hanno avuto una crescita democratica avvertono un distacco profondo con la città. – ha detto Luca Brignone– Occorre ripartire dalla presenza nei territori. Combattendo la corruzione e puntando su un programma che raccolga la sfida ecologica”.

Saluti e contributi sono arrivati: da Luigi Visalli, Renzo Mastracci, Simonetta Pagliaricci, Stefania Salvucci, Maria Cupelli, Enzo Toselli,  Maria Teresa Russo, Lina Giannino.