Abusi edilizi, ultimatum della Procura al comune di Anzio

L'assessore all'Urbanistica Sebastiano Attoni
L’assessore all’Urbanistica Sebastiano Attoni

E’ per il 19 febbraio l’ultimatum che la Procura di Velletri ha dato al Comune di Anzio in relazione alla questione degli abusi edilizi sul territorio. Entro quella data l’amministrazione deve relazionare ed acquisire a patrimonio i manufatti per i quali sussistono situazioni di irregolarità. Storia vecchia, in verità. Già nel 2012 i magistrati della Procura della Repubblica di Velletri avevano contestato i ritardi dell’ente nel sanare casi addirittura risalenti al ’97. Anche se in gran parte dei casi si tratta di piccoli abusi legati a pertinenze – sono tre o quattro quelli rilevanti – la Procura intende procedere. In caso di mancato intervento si profila il danno erariale e la palla passerebbe alla Corte dei Conti. Nei giorni scorsi sul tema si è svolta una riunione in Procura in presenza di tutti i comuni della provincia di Roma, tra i quali Anzio. “Siamo chiamati a relazionare sugli abusi e su tutte le case ad oggi non sanate – spiega l’assessore all’Urbanistica Sebastiano Attoni – Non ce ne sono tante, abbiamo già fatto dal 2012 ad oggi una prima scrematura. Da 70 siamo passati a circa 30, ma si tratta soprattutto di pertinenze, garage, stanze, tettoie. Molti hanno già demolito, un residence è stata acquisito a patrimonio un anno fa, in zona Sacida”. I sopralluoghi, spiega l’assessore, sono in corso in questi giorni. “Stiamo avvisando le persone interessate, consigliando loro di demolire entro quella data. Se non lo fanno, siamo costretti ad acquisire a patrimonio i beni che non sono oggetto di sentenze del Tar e lasciare che sia la Regione Lazio, poi, ad occuparsi della demolizione. Non è più compito dei comuni demolire, le possibilità economiche non ci sono. L’ente deve fornire la situazione relativa ad ogni pratica sulla quale la Procura stabilirà di intervenire”. Niente più ritardi, stavolta. Entro febbraio il Comune deve avere la situazione chiara. “Ci sono situazioni delicate, sulle quali non è facile intervenire – continua Attoni – casi in cui sono presenti minori e che non si possono mandare via. Il Comune dovrà fare, per questi, una relazione ai servizi sociali”.