Ospedali Riuniti Anzio-Nettuno, chi crede ancora a Luciano e Renata?

La Presidente Polverini e il Sindaco BruschiniRingrazio il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, per la sensibilità dimostrata e per aver ascoltato tutte le nostre valutazioni rispetto all’Ospedale Riuniti Anzio/​Nettuno. Finalmente, in Regione, c’è la possibilità di incontrare un Presidente che ascolta le istanze che provengono dai territori”. Lo ha detto il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, al termine dell’incontro con il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.“Attendiamo con fiducia il varo del piano sanitario regionale – dice il Sindaco Bruschini – con la consapevolezza che il nostro Ospedale rappresenterà una delle strutture d’eccellenza nell’ambito della Regione Lazio. Sono certo che il Presidente Polverini, che ha ereditato un deficit sanitario pari a circa la metà di quello nazionale, riuscirà a varare un piano di rientro che metterà al primo posto la salute dei cittadini della nostra Regione”. Ottobre 2010

Rassicuro, la cittadinanza che nessun servizio sarà sospeso così come proseguirà la normale attività del day hospital oncologico ”. Dichiarazione del Sindaco Bruschini, 29 marzo 2011

Il centro trasfusionale di Anzio non chiuderà. Le richieste urgenti di sangue, che perverranno dai Reparti dell’Ospedale Riuniti Anzio – Nettuno, potranno essere esaudite addirittura in tempi inferiori rispetto all’organizzazione attualmente in essere. Ringrazio il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, alla prese con una coraggiosa e quanto mai indispensabile riforma sanitaria, per l’attenzione che riserva al nostro territorio”. E’ quanto dichiarava il Sindaco Luciano Bruschini nel maggio scorso.

Queste sono alcune delle dichiarazioni rilasciate in ordine di tempo dal primo cittadino di Anzio. Alla luce delle chiusure del day ospital oncologico e del declassamento del Centro Trasfusionale degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno è evidente a tutti  il  peso che ha la sua autorevole parola all’interno della Regione Lazio, del suo partito, il Pdl, di cui è esponente di punta tra gli amministratori locali targati Berlusconi. Eppure lui e la sua compagine di centrodestra ce l’hanno messa tutta per difendere ed elogiare il magnifico piano sanitario della Polverini, mai una parola contro la governatrice, mai una benché minima protesta contro i pesanti tagli del governo Berlusconi al fondo sanitario regionale, nessun  turbamento neanche  quando il mese scorso sono entrati in vigore i ticket su ricette e prestazioni specialistiche.  Chi da mesi  lancia grida d’allarme sulla chiusura dei servizi edelle strutture sanitarie di Anzio viene accusato di essere di parte, di sollevare ingiustificate proteste. Lui, l’ex socialista passato a destra, è sereno, gli daranno il tanto agognato porto, come serena è la Renata ex sindacalista messa a governare, una delle più grandi regioni del paese, da Silvio come premio fedeltà al Governo dopo le comparsate ad Annozero.  Ma la serenità non la si trova sui volti e nelle testimonianze dei malati, anche con gravi patologie, che per curarsi sono costretti a fare il tour tra Roma, i Castelli e i Monti Lepini. Mentre monta la rabbia e la frustrazione del  personale medico e di tutti gli operatori sanitari crostretti a far fronte alle emergenze giornaliere, tra molti ostacoli e con turni massacranti, visto che da anni è bloccato il turn over,  chi va in pensione non viene rimpiazzato. I cittadini, i comitati sono scesi più volte in piazza, sit-in, gruppi su facebook . Ma non c’è stato nulla da fare. E cosa succederà a un paziente in codice rosso, che vive ad Anzio o Nettuno e che necessità il trasferimento urgente in un ospedale romano? Quando verrà caricato sull’ambulanza dovrà percorrere più 60-70 chilometri, prima sulla “scorrevole” Pontina e poi nel traffico caotico di Roma. Per risolvere lo spinoso problema il governatore del Lazio Renata Polverini ha avuto una bella pensata:  “chiudo servizi e ospedali di provincia e faccio gli eliporti” sparsi sul territorio regionale, uno anche ad Anzio (che sempre bene averlo), elicotteri con tutte le attrezzature sanitarie e il miracolo è compiuto. Peccato che per far decollare e atterrare gli elicotteri  occorrerebbe abbattere i tralicci dell’Enel. Immaginate poi un elicottero che atterra in uno degli stretti parcheggi del Policlinico Umberto I°, del San Giovanni o del San Camillo. Ma la fervida mente dell’ex sindacalista ha sempre un pensiero per Anzio:  Il Centro Trasfusionale: “dal 1° agosto le attività di laboratorio con la lavorazione delle sacche di sangue raccolte ad Anzio  e la loro validazione verrà effettuata non più dal laboratorio di Anzio ma dal laboratorio dell’Ospedale di Velletri.  Il Sangue raccolto ad Anzio verrà mandato a Velletri e ad Anzio tornerà indietro solo su richiesta degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno”.  Bella trovata, Renà, e se succede un incidente grave? Se più feriti hanno bisogno immediato di una trasfusione ed occorrono sacche di sangue? Secondo il Polverini pensiero si ricorre al fiorino (inteso come furgoncino) , si quello in dotazione all’ospedale, che prontamente allertato parte da Anzio, corre fino a Velletri  prende le sacche e nel giro di un’oretta e mezza ritorna. Si ma così si rischia la vita delle persone viene da obiettare? “NO è tutto a posto, ci pensiamo noi” dicono gli amministratori pinocchio che ci governano. E poi si lamentano se la gente gli tira i pomodori.