Riforme, torna l’immunità per i senatori. A favore una maggioranza ampia con anche Lega e Forza Italia

Riforme, torna l’immunità per i senatori. Un fronte ampio ha votato a favorevole all’immunità sia per i deputati che per i senatori.

di claudio Pelagallo

Resta l’immunità per senatori e deputati – La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un emendamento dei relatori alle riforme che ripristina l’attuale immunità sia per i deputati che per i senatori. Il testo originario del ddl del governo abrogava l’autorizzazione all’arresto e alle intercettazioni per i futuri senatori. “Per ora i fatti dimostrano che un accordo ampio tiene. Siamo sempre prudenti ma ci sono le premesse per un lavoro sereno anche oggi“. Così il ministro Maria Elena Boschi, prima dell’inizio della Commissione affari costituzionali del Senato, ha commentato il voto di Fi e Lega con la maggioranza. E al temine della seduta la ministra ha confermato il suo ottimismo: “Possiamo immaginare di andare con il testo in Aula la prossima settimana, se prosegue il lavoro in Commissione in modo così spedito“. Dopo aver criticato in tutti i modi per giorni l’immunità per i senatori, quasi tutti i gruppi parlamentari hanno scelto oggi di non opporsi in commissione Affari costituzionali. Solo SEL e il M5S hanno votato contro l’immunità. E’ opportuno ricordare che l’immunità per i senatori non direttamente eletti è un controsenso: grazie a questa norma per alcuni amministratori regionali e per 21 sindaci bisognerà ottenere l’autorizzazione a procedere, per gli altri no. In questa via non sarà difficile per i partiti mettere al riparo chi vogliono, e in ogni caso si determinerà una inaccettabile differenza tra sindaco e sindaco. I due relatori delle legge , Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli, avevano presentato un emendamento che ripristina l’attuale articolo 68 della Costituzione, che prevede tanto per i senatori che per i deputati l’autorizzazione da parte delle rispettive Assemblee in caso di richiesta di arresto o di intercettazione da parte del Gip. Il governo si è espresso, con il ministro Maria Elena Boschi, a favore dell’emendamento. A favore dell’emendamento hanno votato i partiti della maggioranza più Fi e Lega; contrari Sinistra Ecologia Libertà,  M5s, ex M5s.