Il comune di Nettuno capofila dei piani di zona 2014. La notizia è ormai datata, ma torna d’attualità in considerazione della lettera inviata in questi giorni alle amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno dai responsabili locali di Cgil, Cisl e Uil, Fioralba Giordani, Vincenzo Carfagna e Gianmatteo Piersanti. La richiesta? Un incontro urgente nel quale porre le basi per la soluzione dei problemi e predisporre la sottoscrizione di un protocollo d’Intesa. “Non possiamo mancare di rilevare il mancato rispetto dell’impegno preso dai rappresentanti istituzionali del Distretto – spiegano i tre – di convocare una riunione al fine di esaminare la situazione complessiva delle politiche di integrazione socio-sanitaria che detto Piano, con le risorse messe a disposizione, dovrebbe garantire. Questa latitanza delle istituzioni locali assume ancora più valore in relazione all’ormai imminente passaggio a Comune capofila del Distretto da Anzio a Nettuno, per il quale riteniamo essenziale approfondire tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare sul piano amministrativo e su quello organizzativo-gestionale”. Quattro in particolar modo le criticità riscontrate dalle organizzazioni sindacali: in primis “la grave situazione del servizio di assistenza domiciliare – spiegano Piersanti, Carfagna e Giordani – nel Distretto H6. Un servizio che contava 70.000 ore circa annue di assistenza fino al 2012 è stato ridimensionato a poco più di 33.000 ore annue per il 2013 -14 e 2014 – 2015. Con un crollo degli assistiti ed una lista di attesa di decine e decine di pazienti. Di fronte a questo disagio la politica si deve assumere tutte le proprie responsabilità. L’unica soluzione è un aumento delle ore a disposizione del servizio. A chiederla sono pazienti, familiari ed operatori in difficoltà che per il terzo anno si sono visti costretti ad adottare un “contratto di solidarietà” con un drastico ridimensionamento delle proprie buste paga per non vedere licenziate alcune loro colleghe”. Seconda questione da approfondire, quella relativa alle risorse economiche messe a disposizione dai comuni. “Le delibere sulla Tasi adottate – continuano i tre – fanno espressamente riferimento a somme specifiche, derivate dalla suddetta tassa, da destinare alle politiche sociali e ai servizi alla persona. Cgil – Cisl e Uil ribadiscono in tal senso l’importanza di una strenua ed efficace lotta all’evasione ed elusione tributaria da realizzarsi attraverso lo strumento del “Patto Territoriale per l’equità e la giustizia sociale”, sottoscritto in altre realtà Distrettuali della Regione Lazio”. Nell’ambito delle novità istituzionali previste per il 2015, come la Centrale unica degli appalti dei servizi, “sarebbe poi estremamente utile ragionare insieme – assicurano Piersanti, Carfagna e Giordani – su come affrontare il nuovo quadro normativo previsto per la gestione amministrativa delle procedure di gara per la realizzazione dei servizi nel Piano di Zona Distrettuale, come la nuova gara per l’Assistenza domiciliare, il Bando per l’emergenza abitativa, ed altri. A questo punto, peraltro, si potrebbe ragionevolmente pensare di allargare la pratica del bando congiunto ad altri servizi da gestire in consorzio tra i due Comuni, tipo l’Assistenza educativa scolastica dei bambini disabili, oggi gestita separatamente dai due Comuni”. Infine va analizzata, su richiesta di Cgil, Cisl e Uil, la questione della “cabina di regia” del Distretto H6 e cioè dell’Ufficio di Piano, al cui interno operano ormai da anni figure professionali legate da un rapporto di lavoro precario e non adeguato alle funzioni da loro effettivamente svolte. Vanno individuate in maniera definitiva da parte dei due comuni, iniziative formali per dare certezza e continuità occupazionale a quelle dipendenti che da anni, in forme sempre discutibili, operano presso l’Ufficio di Piano, secondo quanto già previsto in tal senso dalle Linee Guida 2014 della Regione Lazio, misura 7.