Anzio, sul nuovo porto D’Arpino è categorico: “Il progetto è questo e non si modifica”

Un confronto regolamentato ma aperto a tutti quello che stamattina ha visto il presidente della Capo d’Anzio, Luigi D’Arpino, spiegare alla città le novità sul nuovo porto e la posizione della società. Un dato è emerso chiaramente, e D’Arpino ha voluto chiarirlo subito: “Il progetto del porto di Anzio non può essere modificato. Nella concessione demaniale di oltre 400 pagine rilasciata dalla Regione Lazio – ha spiegato D’Arpino – c’è scritto tutto ciò che dobbiamo fare. E quello faremo. La Capo d’Anzio ha vinto la gara d’appalto sulla base di un progetto, e dev’essere rispettato. Cambiarlo ora in corso d’opera, equivale a ricominciare il percorso che oggi ci ha portato fino a qui, da capo. E aspettare altri venti anni per tornare a questo punto». Si andrà avanti così, con l’inversione del cronoprogramma e l’inizio dei lavori dal bacino nord, quello vecchio, anche senza soldi. La situazione, dopo la gara europea andata deserta ed il pagamento della registrazione della concessione, pagata 850 mila euro grazie ad un prestito della Banca Popolare di Aprilia, è questa. “Oggi la Capo d’Anzio – ha chiarito D’Arpino – è più povera di un barbone che vive alla stazione Termini, visti gli investimenti fatti per pagare la concessione. Se iniziamo ad affittare i posti barca, e se gli ormeggiatori, così come io stesso ho proposto, entrano a far parte ufficialmente della nostra società lavorando per noi, possiamo riuscire nella  nostra impresa».