La dislessia può essere curata, basta avere i mezzi per farlo

E’ stato un successo ieri mattina il convegno “D come dislessia”, organizzato all’Hotel Lido Garda di Anzio dall’associazione nazionale assistenza ai cittadino con il patrocinio del Partito nazionale dei diritti. Un paio d’ore durante le quali i relatori hanno spiegato al pubblico presente le difficoltà vissute dai ragazzi dislessici e le possibili soluzioni. A prendere la parola per primo, Filippo Tettoia, presidente nazionale del Pnd. “La politica deve mettere a disposizione i fondi per realizzare progetti per persone in difficoltà. Il sociale non si deve tagliare – ha spiegato – anzi vanno implementati i fondi. Andremo avanti con le nostre proposte, come quelle per ufficializzare la lingua dei segni per i non udenti. Il Pnd sta entrando nel tessuto sociale, il che vuol dire che il nostro programma viene riconosciuto dai cittadino”. Quindi è stata la volta di Daniela Moretto, con delega alle Pari opportunità: “Come mamma ho voluto evidenziare il mondo dei dislessici. L’uso adeguato di strumenti permette di aiutare e compensare le difficoltà di ogni bimbo. Ogni dislessico è diverso dall’altro. La dislessia però non si vive solo a scuola ma nella vita di tutti i giorni. I bimbi dislessici di solito hanno un’intelligenza superiore alla media ma vanno messi in condizione di svilupparla con adeguati strumenti. I diritti dei nostri figli vanno tutelati. Non vogliamo l’elemosina ma solo ciò che ci spetta per legge ci dà di diritto”. Parole le sue, che hanno evidenziato le difficoltà che incontra chi vuole lavorare col sociale, così come raccontato anche dall’assessore ai Servizi sociali del comune di Anzio, Roberta Cafà, tra gli ospiti d’onore del convegno. “La buona volontà è tanta ma le difficoltà sono tantissime. Sono importanti dei tavoli di concertazione perché i politici non sono tuttologi. Noi dobbiamo semplicemente creare una rete con scuole, Asl, e tutte le strutture interessate. Stiamo lavorando in prima linea perché questi problemi non hanno colori politici, sono trasversali”. Quindi è stata la volta di Vincenzo Salsano, segretario del Pnd regionale campano, seguito da Alessandro Casertano, segretario nazionale del partito. “Scoprire che il proprio figlio ha un disturbo nell’apprendimento non è un handicap – ha esordito Salsano – in sala ci sarà qualche insegnante o dirigente scolastico. Mi auguro che non abbia ignoranza e poca professionalità di alcuni vostri colleghi con i quali mi sono trovato a che fare. La conoscenza è alla base di tutto”. “In politica – ha continuato Casertano – ci sono decreti legge (244/2010) e decreti attuativi (21 luglio 2011) che non sono mai stati messi in atto. La legge deve essere attuata, non interpretata. In Danimarca fatto un test nazionale per l’individuazione della dislessia. Può essere utile farlo anche in Italia. Così come è importante fare tavoli di confronto così come detto dalla Cafà”. Quindi la parola è passata alla guest star della giornata, Gianluca Lo Presti, psicologo esperto in diagnosi, materiali, e strumenti per la dislessia, che ha incantato il pubblico presente. Per far capire le difficoltà vissute nella vita di tutti i giorni da un bambino dislessico, Lo Presti ha iniziato il suo intervento con un’immagine di un grande emporio per il fai da te. “Come farebbe un dislessico a trovare ciò che gli serve? Kamprad in Svezia, essendo dislessico, ha fondato Ikea  diventando il quinto uomo più ricco del mondo con 85 miliardi di dollari. Ha realizzato un percorso per i suoi clienti sfruttando un percorso visivo e non con le lettere. I bambini con difficoltà nell’apprendimento di fronte alle vostre domande hanno la risposta in mente ma non riescono ad evidenziarla e rispondere”. Quindi, dopo aver dispensato consigli utili e indirizzi internet per aiutare i genitori a trovare gli strumenti utili a trovare soluzioni ai problemi ricorrenti, Lo Presti ha evidenziato le difficoltà nel sistema scolastico. “La scuola deve essere messa in grado di insegnare veramente, con classi da max 12-15 studenti e non 23-24. Il pdp(piano didattico personalizzato) va applicato e firmato da dirigente scolastico, docenti e famiglia. Per i bambini e importante un allenamento frequente ma breve. L’esercizio deve essere dilazionato nel tempo e non tutto insieme”.