Giornalisti sotto attacco, oramai è la normalità anche in provincia

Sempre più i giornalisti e redazioni sono fatti oggetto di minacce e denunce, anche a livello locale

libertà-stampaAd Anzio un consigliere comunale minaccia denunce ad una nostra Giornalista e richieste di risarcimenti milionari al quotidiano online inliberauscita, per aver pubblicato un articolo nel quale si parla dell’indagine su un presunto voto di scambio che lo riguarderebbe. L’episodio è solo l’ultimo di una serie che ha investito il nostro giornale. Non basta una lettera di smentita in attesa che si chiarisca se la notizia dell’inchiesta risponda al vero, si minaccia e basta. Un modo che non chiarisce come sono andati i fatti, un modo per intimidire chi cerca di svolgere il proprio lavoro onestamente con professionalità, verificando sempre le fonti, garantendo comunque sempre il diritto di replica se non di smentita. In settimana la cronaca ci racconta di altri episodi, contesti diversi, livelli diversi e preccupazioni maggiori, ma a farne le spese sempre i giornalisti. Minacce di morte a un redattore del Messaggero di Latina. Tra le carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Costantino Di Silvio e Gianluca Tuma e di altre 22 persone con l’accusa di associazione a delinquere spunta anche il grave episodio avvenuto l’11 gennaio scorso e rimasto fino a ieri coperto dal segreto di cui è stato vittima Vittorio Buongiorno, capo della redazione pontina del quotidiano, «Il giornalista si limitava a citare sul suo quotidiano quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare essa dal giudice per le indagini preliminari di Roma”. Altro episodio quello di Andrea Palladino, collaboratore di ilfattoquotidiano.it, fatto oggetto di pesanti insulti e allusioni postate su Facebook da parte di Lamberto Trivelloni, politico Ncd dei Castelli Romani citato in un articolo sui rapporti tra Lorenzo Lorenzin, fratello del ministro della salute Beatrice (anche lei del partito di Alfano) e Natan Altomare, uno dei 24 arrestati nella recente operazione contro il clan Di Silvio a Latina, accusato di estorsione. Nell’articolo, Palladino ricorda che Trivelloni ha una condanna in primo grado per associazione a delinquere per una vicenda che aveva portato al suo arresto quando era assessore a Velletri. Ai colleghi sotto attacco va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Minacce, denunce e insulti oramai sono all’ordine del giorno. A rischio non sono solo la libertà di parola dei cronisti ma spesso anche la loro incolumità, ma c’è anche il principio costituzionale della libertà di informazione, pilastro fondante della democrazia. La sicurezza e la tranquillità dei giornalisti nel riportare le notizie non possono essere separate.  In queste zone è pieno di redattori locali che per fortuna non sono minacciati di morte, ma subissati di querele sì, spesso infondate, che comunque tendono a condizionare pesantemente un lavoro già di per se stesso difficile, quello di informare i cittadini, che si vorrebbe continuare a fare senza paure e senza condizionamenti.

il direttore Claudio Pelagallo