“Amore, fermata obbligatoria” il libro di Maurizio Santopietro

Il romanzo è ambientato a Roma tra la fine degli anni ‘60 e gli inizi del nuovo millennio… a fare da sfondo alle storie dei personaggi, sono particolari relazioni sentimentali, fra cui spicca quella di Gennarino. Il protagonista, che è cresciuto da due sorelle e un fratello; prima ancora di essere maggiorenne, si farà chiamare Rino, come a dare un nome diverso al corso della sua nuova vita. “Più il fiume è profondo più è silenzioso”, si sarebbe potuto dire di lui. Il grave lutto che lo colpisce sarà la molla a ricercare la “ragione del dolore”, mediante una famelica ricerca del Sapere, per soddisfare il bisogno di “universalizzare il proprio vissuto”. E nonostante fosse “fidanzato” con Antonellina, Gennarino vive la classica infatuazione per Elisa, una giovane mamma, nonché migliore amica della sorella maggiore che, cambiando abitazione, perderà di vista. Più avanti, accadrà l’imprevedibile. Gennarino conosce il padre di Elisa, ex professore, divenendo presto suo mentore..

Perché ho scritto questo libro?

Il motivo, per quanto possa essere “l’auto cura”, esprime anche il bisogno di lasciare un’impronta del proprio pensiero, ma è soprattutto legato al piacere estetico di vivere la parola scritta e parlata: il romanzo è un esperimento che viene dopo aver già esplorato la poesia e la narrazione di racconti brevi, “nel frastuono di parole inutili a parlare” (da una mia poesia).

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Maurizio Santopietro è nato a Napoli nel 1960, laureato in psicologia, vive ad Aprilia LT