“E non puoi controllare qualcosa che neghi a priori. Non puoi gestire qualcosa che rifiuti persino di concepire.”
In astronomia, una nova è un’enorme esplosione nucleare, che fa sì che la stella diventi molto più luminosa del solito, nelle pagine di Fabio Bacà, Nova, edito da Adelphi, è realmente in esplosione che per qualcuno porta luce, per altri claustrofobica ombra.
Per quanto mi riguarda il libro si annovera tra i gioielli della letteratura, scritto in modo asciutto, una trama che ti lascia con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
La storia di di un acclamato neurochirurgo che ad un certo punto della sua vita, si ritrova a fare i conti con qualcosa che non aveva mai osservato di se stesso: la rabbia che si tramuta in violenza.
Ecco che il lettore si ritrova trascinato in vortice di quesiti che prima di allora, probabilmente, mai si sarebbe posto, come ad esempio la scissione del sè, nel capire che un essere umano, anche il più illuminato, puó convivere la parte più buia, basta solo saperla governare facendola agire per il bene.
Il punto è che ognuno dei personaggi raccontati ha un profilo diverso, una storia di vita diversa, e le esperienze possono aver inciso molto sulla gestione della parte ombra.
Bacà ci lascia col fiato sospeso fino alla fine, ansimanti nel capire in che modo Davide, il protagonista, affronterà le conseguenze dei suoi istinti lasciati liberi per la prima volta.
Quando la testa esplode e finalmente si lascia libera da ogni sovrastruttura, cosa accade?
Voi ve lo siete mai chiesti?