Buccolini: Anzio una città a misura di disabile?

“Amministrare un comune come il nostro, cercando solo di vivere alla giornata, mettendo “toppe” ovunque, pur di nascondere le varie situazioni, gravi oltre ogni limite, non vuol dire saper amministrare.
Inutili i “titoloni” dell’arrivo di fondi, soldi, quattrini per opere che forse vedremo tra svariati anni, forse… Quel che accade quotidianamente è sotto gli occhi di tutti i nostri concittadini, ogni settore è gravemente latente, i disservizi dilagano.
In 3 anni di Amministrazione del Sindaco Dott. Candido De Angelis, non abbiamo mai visto un coinvolgimento diretto con la cittadinanza, il nulla, solo dirette televisive realizzate a spese dei contribuenti ed esclusivamente per scopo propagandistico, senza diritto di replica (comprese minacce ed insulti per chi richiedeva chiarimenti o non si allineava).
Ma chi siede sul “trono”, che crede di essere al di sopra di tutti e tutto, chi ricopre la massima carica istituzionale nella nostra città, ha mai provato a vivere il quotidiano negli ipotetici panni di una persona con gravi disabilità (non solo fisiche), e vivere nella nostra amata Anzio?
La libertà di movimento caratterizza la vita di tutti noi, ci consente gesti pratici, mantenere relazioni, ci permette una vita sociale. L’abbattimento delle barriere architettoniche e gli accessi agli spazi per tutti, sono un ruolo fondamentale per la qualità della vita di tutti i giorni.
L’accessibilità agli spazi da vivere, e l’abbattimento delle barriere architettoniche, devono essere sempre un obiettivo di primaria importanza per chi amministra.
Se tutto l’impegno messo in campo in questi 3 anni, per cercare di mantenere salda una maggioranza assolutamente impreparata a gestire la nostra città, latente e strafottente, fosse stata riversata nei reali problemi che vivono i nostri concittadini, forse oggi non ci sarebbero tanti dissapori verso i residenti del “recinto”.
E’ lecito quindi domandare, chiedere, se l’attuale Amministrazione, ha un piano P.E.B.A..
Una legge del 1986 introduceva l’obbligo per Comuni e Province di adottare i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, ma ad oggi non ci risulta che il Comune di Anzio se ne sia mai interessato in modo rilevante.
Esiste una mappatura dei punti sensibili da progettare, modificare, adeguare per il nostro comune, da mettere in atto a brevissimo termine?
Sappiamo, che un paio d’anni fa era stato dato incarico ad una professionista per la “mappatura” delle barriere architettoniche nella nostra città (Ing. Alessandra Marino €.21,312,72 determinazione n°268 del 03/12/2020), che erano state approntate delle schede (preventivo di spesa scuole €.485.520,00, edifici comunali €.786,830,00, interventi informativi €.50.000,00, giusto per fare un esempio Comando Polizia Municipale assolutamente inaccessibile), che era stato richiesto ai dirigenti scolastici delle relazioni da esaminare, studiare per poi provvedere, tutto questo che fine ha fatto? Quel poco di fatto in brevissimo tempo non ha permesso neanche di prendere i fondi regionali stanziati per la realizzazione?
Non siamo riusciti a rispettare il Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n° 18 del 03/03/2020… Non si è fatto in tempo perché trascurato o per aver perso tempo prezioso?
La Deliberazione n°71 del 30/12/2020 per l’aggiornamento P.E.B.A. e lo stanziamento di fondi che fine ha fatto? Tutti belli ad alzare la manina in Consiglio Comunale per la proposta del Consigliere Rita Pollastrini e poi dimenticare il tutto?
Nel recente pre-bilancio appena approvato ci sono danari stanziati per il P.E.B.A.?
Dal 2009 è in vigore in Italia la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, di cui un principio è il DIRITTO all’ACCESSIBILITA’ SOCIALE, chi ha amministrato per 15 anni la nostra città ne è a conoscenza o la solita strafottenza?
Informiamo i nostri concittadini, che il P.E.B.A. è uno strumento che ha la finalità di conoscenza delle situazioni di impedimento, rischio e ostacolo per la fruizione di edifici e spazi pubblici, nonché rappresentano il punto di partenza per la redazione di Piani Pluriennali di abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre, è uno strumento progettuale per avviare procedure coordinate, per eseguire gli interventi di “attenuazione” dei conflitti uomo-ambiente. È quindi il preludio, la base, sulla quale cominciare tutte quelle azioni di “design urbano” che mirano a interventi più o meno dedicati.
Il tutto, per migliorare la qualità della rete di servizi, tempi e occasioni fornite dalla città, partendo dalle necessità di chi maggiormente richiede attenzioni, per giungere a definire risposte, capaci di garantire il quadro associante a cui mira una città solidale e quindi accessibile.
Ora chiediamo, chi ci amministra è sicuramente capace per le nuove realizzazioni, a rispettare le più comuni norme per l’accessibilità di un disabile, ma per tutto il resto?
Quando potremmo avere un vero progetto P.E.B.A. per quello che non è nuovo?
Un disabile potrà mai avere l’accesso a tutte le nostre spiagge? Potrà avere mai la sicurezza dell’adeguamento di tutti i vecchi marciapiedi?
Come mai, dalla relazione e le schede tecniche redatte si evincono carenze gravissime nelle scuole, negli edifici comunali, musei, spiagge, piazze e quant’altro?
Come mai, dopo tanti proclami per le Bandiere Blu e le Bandire Verdi, il Comune di Anzio non ha mai richiesto e ricevuto la Bandiera Lillà?
La Bandiera Lillà significa tante cose, prima fra tutte accessibilità. Un progetto nato per favorire il turismo per persone disabili e che premia i Comuni Italiani che si dedicano a questo settore, affinché cresca ed offra quanti più servizi possibili, l’”Amministrazione del Fare” ha mai avuto un reale interesse a questo riconoscimento?
Oppure ha richiesto e poi ci si è dati alla fuga perché assolutamente impreparati e senza un reale piano P.E.B.A.?
Devono avere questa prerogativa solo i Comuni di Pomezia e Minturno? La Bandiera Lillà è solo per loro?
Essere un comune con la Bandiera Lillà, significa avere un’accessibilità alle strutture di interesse turistico e culturale superiore alla media, significa progettare ed offrire servizi mirati all’accoglienza della persona disabile, il tanto decantato “Sold Out” è solo per le persone abili?
I disabili saranno per sempre emarginati nella nostra città?
Sarebbe opportuna una risposta chiara, limpida e definitiva del Sindaco Dott. Candido De Angelis, magari nel preventivo di bilancio ci sono anche i fondi per il P.E.B.A. e non ne siamo a conoscenza.

Giorgio Buccolini – Presidente Movimento “Io Amo Anzio®”.