Nettuno. Basta taglio degli alberi, lunedì 4 protesta contro l’abbattimento dei platani in via Cavour

Lunedi mattina davanti al parcheggione via Cavour

Basta.
Una sola parola indica lo stato d’animo di migliaia di cittadini esausti ed affranti dalla
gestione del verde pubblico da parte delle amministrazioni comunali che in trent’anni hanno completamente trasformato la città di Nettuno in un ammasso informe di case e palazzi, senza il minimo rispetto per la salute e il benessere dei suoi abitanti. E dove sono le piantumazioni obbligatorie per la legge “Un albero per ogni nato” L. n. 113 del 29/01/1992?
Siamo stufi di veder abbattuti alberi secolari che oltre a rappresentare la storia della città, elargiscono ombra e ossigeno senza chiedere nulla in cambio.
Si tagliano alberi se qualche commerciante si lamenta; si tagliano alberi se qualche cittadino si lamenta ma… che ne è della voce di tutti quegli altri cittadini (e sono la stragrande maggioranza) che capiscono, che amano, che apprezzano, che sono “consapevoli” dell’importanza financo di un solo albero? Non è a questi che le amministrazioni dovrebbero
dare conto?
Passi pure il taglio se davvero esiste un problema di incolumità pubblica, ma perché veniamo continuamente presi per i fondelli? Sono sempre malati.
Gli alberi malati “si curano”, non si abbattono.
Perché riportarli in salute vuol dire donare salute ai cittadini. Questo è il compito di chi ci amministra.
Che dire poi dell’altra presa in giro che riguarda la fantomatica ripiantumazione, se e quando avviene?
Potremmo elencare decine e decine di esempi, da via Diaz a Piazza Mazzini, dove al posto di alberi di prima grandezza sono stati piantati oleandri.
Basta.
Dove non è intervenuta la “manina dell’acido” (si perché è usanza comune di qualche commerciante far rinseccolire l’albero davanti alla vetrina per poi ottenere l’abbattimento senza alcun onere) interviene il costruttore che ha bisogno del passaggio per i mezzi di lavoro.
Ma non è scritto sul regolamento del verde che gli alberi nelle aree di cantiere vanno protetti?
Ma non è scritto sul regolamento del verde che si deve trovare la migliore soluzione possibile per non abbattere alcun albero?
Chi deve controllare affinché almeno le norme del regolamento comunale (seppur balordo) vengano rispettate?
Basta.
Assistiamo ad ogni primavera a potature indescrivibili. Potature? Capitozzature, sempre e ovunque! Non c’è più un filo d’ombra neanche per poter uscire per le incombenze quotidiane.
Se gli alberi si ammalano, è solo per colpa di chi le deturpa e deve cominciare ad assumersi la propria responsabilità.
Basta.
Il primo abbattimento dei platani centenari su via Cavour per i lavori del parcheggio, sono stati uno scempio. Qualcuno obietterà che era necessario per allargare il marciapiede.
Si faccia una passeggiata su quel marciapiede, se riesce. Il marciapiede è stretto e gli alberi non ci sono più.
E’ stato tagliato un platano in piazza del Mercato, ora ci sono tavolini.
Così come sono stati avvelenati e poi tagliati altri due platani maestosi e secolari qualche anno fa in via Friuli. Ora c’è una pedana con i tavolini.
Ora vogliono tagliare i cinque rimasti di fronte al parcheggio, a causa di un nuovo cantiere.
Qualcuno ha controllato se non ci sia un’alternativa al taglio? Perché l’interesse di un privato cittadino (pur legittimo) prevale sull’interesse legittimo pubblico alla salute e al benessere della cittadinanza tutta?
A causa di questa logica perversa, si può ancora oggi ammirare un monumento
all’imbecillità che fa bella mostra di sé nei giardini (giardini?) di fronte al negozio Buffetti in via Santa Maria.
Basta.
Vogliamo più alberi. Vogliamo poter respirare ossigeno e non fumi di scarico. Vogliamo più ombra, in un mondo accaldato e assetato dai nostri comportamenti sconsiderati
I cittadini sono stanchi e hanno deciso di reagire. Per ogni nuovo albero che si vorrà abbattere, cercheranno con tutti i loro mezzi di impedirlo.
E non è una minaccia.
Basta.
Ci vediamo lunedì mattina accanto ai Platani…

COMITATO CITTADINO AUTOCOSTITUITO
PER LA SALVAGUARDIA DELLE ALBERATURE URBANE