Una nuova stretta potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Con il divieto della corsetta all’aria aperta, delle passeggiate lunghe non destinate alla spesa, che non rientrano certo nelle «comprovate necessità». Stop al supermercato sempre aperto, utilizzato come centro di svago per chi non ne può più della quarantena.
Le informazioni raccolte dalla Protezione civile e passate a Palazzo Chigi, sono eloquenti: le scarpe da jogging usate come lasciapassare di fronte alle forze dell’ordine, le file di persone ai supermercati, come fosse un’ora d’aria conquistata alla prigionia. E ancora: le immagini della metropolitana di Milano e quel dato, svelato dalla Lombardia, del 40% di cittadini che continuano a muoversi all’interno della regione; l’aumento delle sanzioni di polizia, oltre 40 mila in sette giorni, per chi viene beccato a violare le regole. Ma soprattutto: il timore del “liberi tutti” nel week-end, quando la gente non lavora e ha più occasioni per godersi le belle giornate o andare a fare la spesa. Sono tutti questi elementi che stanno facendo propendere Conte per il pugno ancora più duro.
Se i cittadini continueranno a uscire di casa “senza comprovato motivo”, il Governo potrebbe adottare misure più severe, limitando gli orari di apertura dei negozi, i trasporti tra le regioni e le attività all’aperto. “Sono giorni cruciali”, ha spiegato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a Repubblica. “Ognuno di noi, nessuno escluso, deve impegnarsi perché l’emergenza possa essere superata”, abbandonando “stili di vita superficiali e disinvolti e uscendo di casa soltanto se necessario”