Anpi. Il sindaco di Nettuno non celebra il giorno della memoria, ma rende omaggio ai caduti delle Rsi

IL SINDACO DI NETTUNO NON CELEBRA IL GIORNO DELLA MEMORIA, MA POCHI GIORNI PRIMA UNA DELEGAZIONE UFFICIALE HA RESO OMAGGIO AI CADUTI DELLA RSI.

La Repubblica e la democrazia italiana, disciplinata dalla carta costituzionale, sono nate da una scelta, quella di chi decise di stare dalla parte della Resistenza, di combattere i nazisti e i fascisti, di impegnarsi nella Guerra di Liberazione nazionale per la libertà e l’indipendenza dell’Italia.
Queste informazioni dovrebbero essere assodate per una Amministrazione comunale, che al momento dell’insediamento giura sulla Costituzione. Giura di servire la Repubblica e di applicarne le leggi, i diritti ad esse connessi ed i doveri cui è chiamata.
Apprendiamo con sdegno che pochi fa una rappresentanza ufficiale si è recata presso il Campo della Memoria, dove sono sepolti i soldati alleati dei nazisti, che invece di scegliere la Resistenza, preferirono collaborare con l’invasore e portare avanti la dittatura fascista rendendosi protagonisti delle persecuzioni razziali, delle deportazioni, delle stragi che solo in Italia hanno causato oltre 25mila vittime.
Come se non bastasse abbiamo poi appreso che il 27 gennaio – Giorno della Memoria in cui tutto il mondo ricorda la deportazione, l’internamento e lo sterminio di ebrei, rom, sinti, disabili, omosessuali, Testimoni di Geova, deportati politici, e di altre categorie e popoli ritenuti dai nazisti e dai fascisti “inferiori” – il Sindaco non si è recato al parco intitolato a Giovanni Palatucci, inviando sul posto una corona deposta dal fioraio cui era stata commissionata piuttosto che dal Sindaco stesso o da un picchetto cerimoniale come è giusto che sia nelle ricorrenze istituzionali. Oltre a ciò il primo cittadino ha dichiarato che l’olocausto è “il crimine più atroce di cui si è macchiata l’umanità nella sua storia”. Questa frase la riteniamo gravissima. In quel momento storico l’umanità ha subito le conseguenze di un crimine chiamato fascismo, le cui politiche hanno portato al razzismo e allo sterminio in tutta Europa e ad una guerra mondiale che ha mietuto oltre 50 milioni di vittime. Ricordiamo pertanto al Sindaco che il crimine in questione non è stato commesso dall’umanità nel suo complesso, ma dai fascisti italiani e tedeschi e di questi, solo di questi, è la responsabilità di quanto accaduto.
Questo comportamento da parte dell’Amministrazione vuol dire che il Comune di Nettuno preferisce onorare i soldati nazifascisti piuttosto che le vittime? Vuol forse dire che la fascia tricolore, la quale rappresenta la lotta dei partigiani e dei militari caduti, internati nei lager, condannati al carcere e al confino, trucidati nelle stragi, a Nettuno viene usata per rendere omaggio a chi ha combattuto per tenere in piedi la dittatura fascista e sostenere l’occupazione nazista? Vuol dire che Nettuno, città che annovera tra i suoi figli illustri figure della storia d’Italia come Mario Abruzzese e Remo Comanducci, rende omaggio ai carnefici e non alle vittime? Vuol dire che il Sindaco mette sullo stesso piano l’IMI Enrico Conte (per il quale propone – e ne condividiamo la proposta – la cittadinanza benemerita) e coloro che l’hanno spedito nei campi di concentramento? Ci auguriamo che non sia così e che al più presto l’Amministrazione chiarisca ai cittadini riguardo le gravissime mancanze e gli inaccettabili omaggi ai nazifascisti.

La sezione ANPI “M. Abruzzese e V. Mallozzi” Anzio-Nettuno

Il Comitato Provinciale dell’ANPI di Roma