A dieci giorni dal voto del 12 e 13 febbraio a irrompere nella campagna elettorale del Lazio è una nuova polemica che investe il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca. L’Enpaia, l’ente di previdenza per gli impiegati in agricoltura, avrebbe “svenduto” ad alcuni politici di centrodestra, tra cui lo stesso Rocca e il sottosegretario di Stato al ministero del lavoro Claudio Durigon, case di lusso nel quartiere della Camilluccia, a Roma. A far scoppiare il caso è il quotidiano “Domani”, secondo cui l’ente vigilato dal ministero del Lavoro avrebbe venduto i due appartamenti in questione con sconti del 30 per cento. Le due case si trovano in uno dei quartieri più esclusivi della Capitale: quello di Rocca è grande quasi 190 metri quadrati per un costo totale, con lo sconto, di 570 mila euro. Sconto destinato però solo agli inquilini che hanno sottoscritto contratti di locazione da oltre 36 mesi. Secondo il quotidiano “Rocca è entrato prima come affittuario e poi ha colto l’occasione al volo”.
La polemica politica è immediata, anche perché è proprio il ministero del Lavoro, dove Durigon è segretario, a vigilare sull’ente di previdenza, da cui gli interessati acquistano. Il primo affondo arriva dalla candidata del M5s Donatella Bianchi che chiede chiarezza al suo sfidante: “Mi auguro veramente che il candidato Francesco Rocca chiarisca velocemente. Sono già una serie gli scandali o le questioni che lo hanno interessato in questa campagna elettorale – ha detto Bianchi -. Acquistare una casa con uno sconto del 30 per cento è un insulto a tutte quelle famiglie che non riescono a pagare un mutuo”, ha concluso. A rincarare la dose anche il candidato del centrosinistra, Alessio D’Amato per cui gli elettori “hanno diritto di sapere la verità. Se fosse vero sarebbe uno scandalo. Deve chiarire subito agli elettori, è un insulto agli agricoltori che pagano i contributi e a tutte quelle famiglie che non possono permettersi una casa. Io vivo in borgata. Basta privilegi, basta silenzi, serve massima trasparenza”, la stoccata di D’Amato. Rocca, che sondaggi alla mano è il favorito nella corsa alla presidenza, dal canto suo è costretto a difendersi e a respingere gli attacchi.
“La sinistra è imbarazzante. Anziché pensare alla pesante condanna a Alessio D’Amato che ammonta a circa 300 mila euro per distrazione di fondi della Regione Lazio, pensa alla mia casa comprata regolarmente e senza alcun favoritismo”, ha replicato Rocca. In serata i tre pretendenti alla carica di governatore si sono visti negli studi di “Porta a Porta”, per l’ennesimo confronto televisivo che andrà in onda questa sera su Rai 1. Il dibattito ha riguardato i temi di maggiore interesse pubblico: ciclo dei rifiuti, trasporti, grandi infrastrutture, sanità, lavoro e transizione ecologica. Questioni spinose che hanno quasi sempre visto i tre candidati in contrapposizione, ma senza grossi battibecchi, fino al tema delle autonomie, che ha acceso il confronto facendo volare qualche scintilla. “Sono preoccupato della proposta Calderoli per l’autonomia differenziata che cerca di dividere e non di unire, creando disuguaglianze”, sostiene D’Amato. “Do una notizia a D’Amato: è stata approvata poche ore fa dal Consiglio dei ministri”, dice Bianchi. “È stata approvata? Una brutta notizia”, risponde subito l’assessore uscente alla sanità. Da qui l’affondo di Rocca “Grave non sapere che non c’era nemmeno il Consiglio dei ministri. Nel 2018 la giunta del Lazio ha approvato una delibera per chiedere al governo l’autonomia differenziata”, attacca il candidato del centrodestra. I toni si alzano e D’Amato replica: “Questo non è vero, non è così. Il tema è dire da che parte stai e difendere i cittadini di Roma e del Lazio”. “Attendiamo il testo, non fare demagogia”, risponde l’ex presidente della Croce Rossa. Triplice fischio finale di Bruno Vespa. Il conto alla rovescia che decreterà il successore di Zingaretti è iniziato.
Fonte agenzia Nova sito www.agenzianova.com