Mentre comincia a farsi strada la convinzione che nella Capitale i rifiuti vengano lasciati in strada di proposito, facendo crescere tra i cittadini l’indignazione per i rischi sanitari che questo comporta, in modo da accrescere il consenso nei confronti della realizzazione di un mega inceneritore dei rifiuti. Non molla il fronte contrario all’impianto, voluto dal sindaco Gualtieri nell’area di Santa Palomba, tanto che è di queste ore la notizia di un ricorso al tribunale amministrativo regionale
Secondo i ricorrenti violerebbe la normativa europea, e in parallelo il decreto che ha nominato il primo cittadino commissario per il Giubileo con poteri straordinari sul fronte rifiuti presenterebbe delle irregolarità. La sentenza è attesa entro 45 giorni.
“Giovedì mattina – hanno fatto sapere, in una nota, i ricorrenti al Tar del Lazio contro il termovalorizzatore – si è tenuta l’udienza di merito dei cinque ricorsi sull’inceneritore, due dei quali patrocinati dai legali Claudio Tamburini e Marco Rossi, insieme ai rappresentanti dei ricorrenti: il sindaco Massimiliano Borelli per il Comune di Albano, il Forum Ambientalista, che rappresenta le associazioni del territorio riunite nella Rete Tutela Roma Sud (composta da una decine di comitati tra cui Italia Nostra e Legambiente) e le aziende agricole. I ricorrenti sono preoccupati per il perdurare dell’emergenza, provocata dalla disorganizzazione dell’Ama e da una deresponsabilizzazione collettiva, che vede conferire nei cassonetti stradali qualsiasi cosa, dai materassi all’eternit, e rischia di aggravarsi con l’inceneritore, che farà credere ai cittadini che la differenziata sia inutile perché ‘tanto bruciano tutto'”.