Giovedì sera è stato annunciato il vincitore del Premio Strega 2023.
Un premio che negli anni ha visto gareggiare e vincere libri di altissimo spessore, libri meno accattivanti e libri poco piacevoli, ma come dico sempre, purché si parli di libri, va tutto bene.
Ciò che non è andato bene è sicuramente l’intervento del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che si è ritrovato coinvolto in una impasse poco gradevole, alla domanda se avesse letto almeno uno dei libri finalisti ha farfugliato frasi a caso per nascondere un sincero “no”.
Altra nota di demerito va alla Rai che come sempre programma questo evento su Rai3 a un orario improponibile, le 22.50, come a dire:”Tanto in Italia non legge nessuno e i libri li sbattiamo a notte fonda”.
Ma veniamo alle cose davvero belle, la vittoria di Ada D’Adamo venuta a mancare pochi mesi fa, con il libro “Come d’Aria”. Ne abbiamo già parlato di questo libro e per quanto si stesse spargendo la voce di una sua possibile(meritata) vittoria, vi garantisco che tra gli addetti ai lavori girava un altro nome, Rosella Postorino, che per la seconda volta si è vista sfilare il premio sotto il naso.
La vittoria di Ada D’Adamo sancisce uno spartiacque chiaro tra la meritocrazia e il nepotismo editoriale, perché per quanto il becero pensiero porti molti a pensare che sia una vittoria regalata, vi garantisco che a vincere è stato il coraggio della gentilezza. Ada ha raccontato non solo della sua malattia terminale, ma del suo rapporto con una figlia affetta da grave disabilità.
Lo fa usando parole aspre, aprendo anima e cuore ai sentimenti e i risentimenti e scrive come una madre dovrebbe avere il coraggio di scrivere.
Una madre che si sente sbagliata, impaurita, distrutta ma che ama infinitamente sua figlia.
A vincere è stata la verità.
Non sarà un capolavoro, non aspettate di trovarvi davanti alla Morante, a Flaiano, ad Albinati, ma siamo davanti ad una gigantessa in termini umani e di un racconto di vita vera.
Inoltre ciò che finalmente è emerso è stato un argomento poco dibattuto, la disabilità.
Fare luce su certe tematiche in un momento storico in cui si parla di tutto e poco di gestione del disabile, vita con chi ha una disabilità, significa aprire, spero, un nuovo dibattito culturale e politico.
Viva Ada, una vittoria meritata!