Circeo. Oltre 5mila firme contro la privatizzazione della strada delle Batterie

Ha già superato le 5mila firme la petizione per impedire la privatizzazione della strada delle Batterie, unica via di accesso ad un terzo del promontorio del Circeo, parte dell’omonimo parco naturale. Lanciata dall’associazione locale il Fortino il 25 agosto, la petizione “Affinché un terzo del Promontorio del Circeo non diventi un giardino privato” aveva già raccolto più di mille firme nelle prime 24 ore, a testimonianza di una questione molto sentita dall’opinione pubblica. Il comune di San Felice Circeo, risponde intanto che “la situazione risulta complessa e risalente agli anni ’50- ’60 e pertanto la disamina richiede l’acquisizione di documentazione non facilmente reperibile presso gli archivi comunali, la Conservatoria dei Registri Immobiliari e l’Agenzia del Territorio”.

Ex strada militare fin dall’800, la via delle Batterie è da sempre utilizzata da sanfeliciani e turisti da tutto il mondo. E’ l’unica via d’accesso a importanti beni culturali e paesaggistici: il Fortino napoleonico detto “la Batteria”, la Cava di Alabastro, il Riparo Blanc, Torre Moresca, Vasca Moresca, uno dei sentieri per il Picco di Circe, la grotta delle Anfore. Oltre ad essere uno dei pochi punti dove si può fare liberamente il bagno sulla scogliera.

Nel 1988, il Catasto, si legge nel testo della petizione, “ripristinò nuovamente, con una semplice ‘variazione d’ufficio’, la strada tra i beni del Comune. Così è rimasta fino al 2022, quando il consorzio di privati, se ne appropriò nuovamente con ulteriore voltura. Ad inizio agosto 2023 i privati hanno installato un nuovo cancello, chiaro ed inequivocabile segnale di voler chiudere l’accesso”.

“Chiediamo pertanto, al Sindaco di San Felice Circeo, al Presidente della Regione Lazio e al Presidente del Parco Nazionale del Circeo di intervenire concretamente affinché un terzo del promontorio del Circeo (Parco Nazionale) non diventi un giardino privato”