“Salve Dott. Daniele Luttazzi (Daniele Fabbri), ho letto e riletto più volte il suo articolo dal titolo “La popolarità di Gesù è intramontabile: i maghi lo imitano ancora oggi”, pubblicato su “Il Fatto Quotidiano” nella rubrica “Non c’è di che” del 3 Ottobre 2024. Mi rendo conto di non avere l’adeguata cultura, deficiente sicuramente del necessario livello di Q.I., ne i giusti titoli di studio per rispondere e magari confrontarmi con un laureato in medicina e chirurgia. Capisco il suo ruolo satirico che da oltre quattro decenni lo hanno reso primo attore in infinite cause per diffamazione ed oltraggi vari, dai quali per altro è sempre uscito assoluto vincitore. Mi permetto comunque con questa mia, di esprimere profondo dolore e dispiacere per le sue parole nei confronti di Gesù. Sono sicuramente una persona povera fuori, cristiano quando mi fa comodo, devoto e fedele ai comandamenti di Dio quando me ne ricordo, insomma il solito uno qualunque… Ma le sue parole mi hanno veramente creato sgomento. Inutile ricordare che un buon fedele seguace della dottrina di Gesù deve sempre e comunque applicare la legge del porgere l’altra guancia. Le chiedo cortesemente e umilmente in futuro di prendere in esame, magari aggiungendo tanta buona satira, anche altre dottrine ed altri credo. I poveri fuori sono tanti, ma chi è povero dentro potrebbe rivalutarsi e soprattutto convalidare le proprie convinzioni prendendo in esame anche altre religioni, le stesse che in alcune occasioni, si avvalgono della legge dell’occhio per occhio. Questo confermerebbe la sua assoluta trasparenza ideologica su qualunque forma religiosa, nonostante a 10 anni frequentasse la chiesa (parole sue in “Corna regalate, cure assicurate: ma quelle battute su B. erano mie”), fosse un capo scout, a 18 anni collaborasse con il settimanale cattolico riminese “Il Ponte”, e a 19 anni divenisse Consigliere Comunale eletto nelle file della Democrazia Cristiana a Santarcangelo di Romagna, ora il cristianesimo non occorre più? Magari sono il solito allocco che ha abboccato al suo amo, un articolo per far arrabbiare tutt’altre persone, personalità politiche o ecclesiali e non un comune ignorante come me, ma non è mai bello vincere facile, bisognerebbe giocare ad armi pari. Chi è povero dentro spesso fa finta di dimenticare il 7 gennaio 2015 di Parigi, meglio fare satira su Gesù, si è più al sicuro.
Cordiali Saluti
Giorgio Buccolini