Nessun vessillo di partito, ma solo il blu stellato delle bandiere dell’Unione europea (insieme a quelle della pace e ucraine) a sventolare nel centro di Roma, in piazza del Popolo, dove oggi pomeriggio sarà protagonista la manifestazione ‘Una Piazza per l’Europa. Tante città, un’unica voce’. Si svolgerà in forma statica, a cominciare dalle 15 e si protrarrà, senza corteo, per tutto il pomeriggio. La manifestazione è promossa dai sindaci di 14 città che hanno raccolto l’appello del giornalista e scrittore Michele Serra dalle colonne di Repubblica.
“Solo un’Europa più unita, più solida, forte dei suoi principi fondativi, convinta che il suo processo federativo debba accelerare, può essere capace di fare fronte al presente e preparare un futuro migliore”, è l’invito dei sindaci ai cittadini europei e movimenti civici a partecipare numerosi per “ribadire con forza il bisogno di unità”. E in tanti infatti hanno già aderito tra associazioni e organizzazioni, dalle tre grandi confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil all’Anpi, dalla Comunità di Sant’Egidio all’Agesci, dalla Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace a Legacoop. Saranno presenti intellettuali, personalità del mondo dello spettacolo e della cultura insieme a cittadini comuni che arriveranno con i pullman da ogni parte d’Italia. Insomma, l’aspettativa è quello di un grande raduno per esprimere – secondo le parole del sindaco Gualtieri – “un sentimento europeista, senza condizionamenti di appartenenza politica”. Pace, unità e futuro, in un momento di grandi difficoltà e cambiamenti nel mondo, i temi al centro.
“Credo che questo sentimento di Europa come mancanza, come qualcosa che stiamo aspettando e vorremmo costruire sia diffuso non solo nel mondo politico ma tra i cittadini comuni”, dice Michele Serra presentando la manifestazione. “La reazione della gente comune è stata molto empatica. E senza – spiega – fare troppi distinguo, questi sono arrivati da chi fa politica per mestiere, ma è nella realtà delle cose e capisco. Quando mi chiedono quale sia la piattaforma politica della manifestazione rispondo: ‘vogliamo l’Europa’, gli europei ci sono e vorrebbero che ci fosse di più l’Europa. Una piazza che pone delle domande e cerca di stringersi attorno a un sentimento europeo mi sembra importante”. Sarà “una grande polis di diversi; sul palco saranno rappresentate diverse idee di Europa ma tutte europeiste, che provano a chiedere un’Europa più strutturata, che acceleri il processo di unità”.
Una contro-manifestazione organizzata da Rifondazione comunista e Potere al Popolo, fissata per la stessa giornata in Piazza Barberini. «Non cammineremo al fianco di chi vuole la guerra in Europa», hanno dichiarato, lanciando un attacco diretto ai partiti che parteciperanno alla manifestazione di Serra, accusati di aver sostenuto il piano di riarmo europeo del Vecchio Continente. A dividere le piazze di base è la diversa visione sulla deterrenza militare Ue. Non perché questa fosse l’intenzione iniziale di Michele Serra, ma i fatti politici europei delle ultime settimane e le adesioni arrivate hanno segnato le differenze. “Sarà una piazza di pace senza ambiguità in alternativa all’adunata convocata da Repubblica. E’ incredibile che sia un quotidiano la cui proprietà ha interessi nell’industria bellica a convocare una manifestazione per sventolare la bandiera di un’Unione Europea che ha scelto la strada dell’economia di guerra e della militarizzazione. Saremo in piazza per dire no al mostruoso piano Rearm Europe da 800 miliardi annunciato da Ursula von der Leyen e alla risoluzione del parlamento europeo che prevede di proseguire la guerra in Ucraina”.