Anzio- Messaggio anonimo sulla porta della sede del Pd

Una stella a cinque punte firma “la lettera aperta” che è stata appesa fuori dalla sede del Pd di Anzio, a via Aldobrandini. “Compagni del Pd cosa aspettate ad occupare le vostre sedi – si legge fuori dalla porta – o siete diventati tutti democristiani?”. Un messaggio provocatorio, del quale non si conoscono gli autori, ma è chiaro il riferimento alla polemica che in questi giorni sulla riforma del lavoro di Matteo Renzi che sta spaccando il Pd. L’appello alla minoranza del Pd era arrivato, nei giorni scorsi, già dal blog di Beppe Grillo. “Lo scontro che si sta profilando – si legge nel post dal titolo “La battaglia per l’articolo 18″ – impone che abbiamo tutti molta generosità, mettendo da parte recriminazioni pur giuste, per realizzare la massima efficacia dell’azione da cui non ci attendiamo solo il ritiro di questa infame ‘riforma’, quanto l’occasione per mandare definitivamente a casa Renzi: con l’azione parlamentare e con l’azione di piazza, con gli scioperi, spingendo la minoranza Pd a trarre le dovute conseguenze di quanto accade. Renzi – si legge ancora – sta riuscendo dove non sono riusciti Monti e Berlusconi, lui, segretario del Pd, sta trattando la Cgil come uno straccio per la polvere: compagni del Pd cosa aspettate ad occupare le sedi e far sentire la vostra voce? O siete diventati tutti democristiani?”, conclude l’articolo nel quale si attacca anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che difende la riforma del mercato occupazionale. Perplessità, sul cartello appeso fuori dalla sede dei democratici di Anzio, da parte del segretario del Pd Giovanni De Micheli. “Non sapevo nulla di questo cartello, ma credo vada segnalato con urgenza alle forze dell’ordine. Non ho idea di chi possa averlo posizionato lì fuori. Le cinque stelle sono un simbolo legato al comunismo e alle Brigate Rosse. Non dimentichiamo che ogni volta che in Italia ci sono state riforme del lavoro, qualcuno ha pagato a caro prezzo, come è stato per l’omicidio Biagi. Questo gesto è un fatto grave”.