Due ore in fila alla posta per pagare un bollettino: parte una lettera alla direzione romana

Quando la fila alla posta diventa un incubo, l’unica soluzione è rivolgersi all’ente centrale. Avrà pensato questo, Giovanni Giannattasio, ex comandante della stazione dei Carabinieri di Nettuno, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera/denuncia alla Direzione delle Poste Italiane di Roma. “Su richiesta di tanti cittadini che fruiscono dell’Ufficio Postale di Anzio Colonia – si legge nella missiva – riferisco un grave episodio che si è verificato questa mattina e si verifica giornalmente. La signora Direttrice bravissima non sa cosa fare. Un povero cristiano entra nell’ufficio,va verso il segna numeri e in base al servizio ritira lo scontrino. Uno a caso: A36, deve pagare un conto corrente e quel povero signore sono io. L’ufficio è pieno di gente, sono le ore 9,30. I numeri chiamati scorrono C67, E43, F54, e P24, e per oltre un’ora della lettera A nessuna ombra. Sempre pensando che la calma è la virtù dei forti finalmente compare A21, cavolo ne ho davanti 15. Passa un’altra ora e della A nessun numero. Una signora incomincia ad innervosirsi seguita da altre persone. Anche io incomincio a innervosirmi e la direttrice fa presente che tutte le persone con le altre lettere sono titolari di conto corrente postale e che le lettere vengono chiamate da Roma. Mi conosce e dice: “Lo faccia presente”. Così le rispondo: “scusi e i poveri mortali che non hanno conto devono aspettare ore per pagare un bollettino? Non sarebbe meglio usare i numeri senza lettera man mano che si libera un sportello vengono serviti?”. Lo faccia presente. Casualmente poi dopo mezzora di A continua sono riuscito a fare il bollettino. Entrata ore 09,30 Uscita ore 11,30 per “un bollettino postale” quanti titolari di altre lettere arrivati dopo di me e di tanti sono passati avanti?”. Un episodio come tanti che vengono segnalati dagli utenti del servizio postale, e che si spera possa essere l’ultimo.