27 gennaio “Giorno della memoria”, per non dimenticare l’orrore

“La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
(Legge n. 211 – 20/07/2000). Dalle 10.55 su Rai1 dal Quirinale la diretta, a cura del Tg1, del discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il Giorno della Memoria
27 gennaio 1945. Quel giorno venne scoperto l’orrore. L’Armata Rossa aprì i cancelli di Auschwitz e rivelò al mondo intero la tragedia più grande nella storia dell’umanità. Ma il tutto non iniziò con i campi di eliminazione. Il tutto iniziò, con i regimi nazista e fascista, con la politica delle leggi razziste, con la cultura dell’odio verso il diverso. Dopo, solo dopo, come conseguenza a quella politica, si arrivò ai campi di eliminazione. Oggi, Giorno della Memoria, deve essere non solo una ricorrenza, ma un impegno verso il futuro, affinché non accada più, MAI PIÙ.