Coronavirus, le regole del Lazio per la Fase 2: dalle mascherine obbligatorie alla misura della temperatura a lavoro

Mascherine obbligatorie in tutti i negozi e i luoghi al chiuso, come gli uffici.Nella Fase 2, nel Lazio “sarà previsto in tutti i protocolli l’obbligo della mascherina, anche gli incontri all’aperto dovranno avvenire con la mascherina, un metro di distanza tra le persone dovrà essere sempre mantenuto”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in una videoconferenza sulla Fase 2 nel Lazio.
“L’indicazione di lavare frequentemente le mani rimane e, anzi, la rilanciamo con ancora più forza in vista della Fase 2”, ha aggiunto il governatore dem, sottolineando che “il contingentamento degli ingressi sarà fatto sulla base dei metri quadrati degli esercizi commerciali o pubblici, e bisognerà provvedere alla igienizzazione quotidiana in tutti i locali, così come alla misurazione della temperatura personale”.

Trasporto pubblico e privato
Quindi le novità settore per settore. Si parte dal trasporto pubblico: per risolvere il rebus dei controlli – Atac avrà a disposizione solo 800 dei 5.000 addetti alle verifiche sul distanziamento necessari per la Fase 2 – la Regione invierà su bus e metro i volontari della propria Protezione civile. Per il resto ci sono le indicazioni già trapelate nei giorni scorsi: i mezzi potranno essere riempiti al massimo al 50% della capienza, saranno obbligatorie le mascherine, la segnaletica sui posti, i dispenser di gel in biglietteria e sui veicoli andranno montate fotocellule contapersone. Sul trasporto privato, in auto, via libera agli spostamenti dei nuclei familiari. Distanziamento necessario per persone non dello stesso nucleo: oltre al conducente nel veicolo potrà entrare una sola altra persona, seduta sui sedili posteriori e dietro al posto del passeggero.

Orari negozi prolungati, misurazione febbre agli addetti
Per quanto riguarda i negozi, c’è il ritorno ai vecchi orari per i supermercati: torneranno a chiudere alle 21.30 per garantire più tempo ai clienti e scongiurare il rischio di assembramento. Gli h24 dovranno ancora attendere. Resta la norma del contingentamento degli ingressi e quella della misurazione della temperatura dei dipendenti a inizio attività. Si punterà sullo smart working e sulla turnazione del personale (lì dove indispensabile) per tutto maggio e, per la ripresa degli esercizi in crisi, sulla massima disponibilità di occupazione di suolo pubblico. Più commercio all’aperto, insomma. Avviato il confronto sul take away di bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie. “Si tratta di uno dei settori più delicati – spiega Leodori – e per questo l’attenzione deve essere sempre ai massimi livelli”. In vista di una riapertura totale, arriva la patente “liberi da febbre” per gli esercizi che garantiranno la misurazione della temperatura dei clienti e dell’ossigenazione dei propri spazi. Un ulteriore marchio di sicurezza.

Ripartono produzioni cinematografiche
Riprenderanno anche le produzioni cinematografiche: doppia misurazione a inizio e fine ripresa per tutti e medico sul posto. Gli attori dovranno sottoporsi al test del sangue per garantire il proprio stato di salute. Capitolo abbigliamento, parrucchieri ed estetisti: le misure di sicurezza sono quelle consigliate per tutti, ma nei prossimi giorni ci saranno ulteriori incontri per stabilire un protocollo condiviso. Lo stesso vale per le spiagge.

A giugno allo Spallanzani primo reclutamento di volontari per sperimentare il vaccino
Sul profilo sanitario, via libera alla vaccinazione influenzale per gli over 65. “Anche nella Fase 2 serviranno cautela e responsabilità – ha spiegato l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato – la progressiva riapertura non significa che il virus è stato sconfitto. Lo sarà solo con il vaccino. Il Lazio è l’unica regione che ha investito nella ricerca. E a giugno allo Spallanzani ci sarà il primo reclutamento di volontari per sperimentare il vaccino. Inoltre, sul territorio opereranno 40 task force Uscar per contenere eventuali focolai con i servizi di igiene delle Asl. Perché il Covid-19 potrebbe trovare un terreno fertile proprio dove il tasso di replicazione è stato basso, come nel Lazio. La Fase 2 sarà un momento importante, innovativo e originale. Ma dobbiamo sempre chiedere il massimo della responsabilità ai nostri cittadini”.