Anzio. 21 gennaio. In una lunga intervista uscita oggi su 7, il supplemento settimanale del Corriere della Sera, la scrittrice Edith Bruck torna sul tema della cittadinanza onoraria a Mussolini e su quella respinta ad Adele Di Consiglio sopravvissuta alla barbarie nazifascista che ha annientato la sua famiglia.
«Mussolini ha ancora la cittadinanza e invece non viene concessa ad Adele Di Consiglio, scampata alla barbarie nazifascista». Con questa motivazione lo scorso novembre lei ha rifiutato il Premio della Pace del comune di Anzio.
«Se andassimo a scavare, troveremmo cittadinanze al Duce in tantissimi centri d’Italia. Dopo quel “no”, spesso ora mi chiedono lettere per denunciare casi simili. Ma di nuovo mi domando: perché non si mobilitano anche altri cittadini? È importante che tutti facciano la loro parte».
L’Italia non ha elaborato il suo passato?
«Nessun Paese l’ha fatto. L’unica che ci ha provato è stata la Germania. Purtroppo le mostruosità stanno tornando. Pensiamo ai profughi lasciati morire al confine con la Polonia. O alla mia Ungheria, prima fascista, poi comunista, ora sotto Viktor Orbán. Spesso gli individui vanno dietro a chi domina in quel momento. Non sembrano avere imparato dagli errori, e io davanti a questo mi smarrisco»
L’intervista completa su 7 https://www.corriere.it/sette/incontri/22_gennaio_21/giorno-memoria-edith-bruck-cara-mamma-90-anni-posso-dire-ho-un-senso-mia-sopravvivenza-a06142a6-76a1-11ec-a0d8-6b985098cc00.shtml?refresh_ce
Le due donne
Edith Bruck – Scrittrice e poetessa ungherese naturalizzata italiana (n. Tiszabercel 1931). Reduce dell’Olocausto, sopravvissuta alla deportazione nei campi di concentramento di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen, ha trascorso gran parte della sua vita a raccontare la terribile esperienza con la sua arte, gli scritti e portando la propria testimonianza presso scuole e università, per mantenere viva la memoria. Trasferitasi in Italia ne ha adottato la lingua. Ha collaborato con alcuni giornali, tra cui Il Tempo, il Corriere della Sera e Il Messaggero, occupandosi tra l’altro dei temi dell’identità ebraica e della politica di Israele. Ha scritto molti libri. Il libro “Il pane perduto” di Edith Bruck nel 2021 si aggiudicato il Premio Strega.
Adele di Consiglio era solo una bambina quando è dovuta scappare dai rastrellamenti per rifugiarsi a Roma dove il suo papà fu catturato e deportato. Aveva 12 anni ed ha aspettato tutta la vita il suo ritorno. David Di Consiglio matricola 18007, fu deportato da Fossoli ad Auscwitz il 5 aprile 1944, per morire in luogo ignoto. Stessa sorte per suo zio Cesare deportato a Dachau e per lo zio Leone fucilato mentre tentava la fuga. Alle fosse Ardeatine invece è sepolto suo nonno materno Dattilo ed un intera generazione dei Di Consiglio il più piccolo aveva 14 anni. Adele Di Consiglio oggi ha 86 anni e vive ad Ad Anzio. Sono in molti a chiedere che le venga riconosciuta la cittadinanza onoraria, negata durante un consiglio comunale.