“Mala tempora currunt”…
Per aumentare gli utili economici, si accelera sul digitale e si frena sul Servizio Universale, lasciando nei problemi chi ne subisce le conseguenze, da utente, e oltretutto togliendo altre migliaia di posti di lavoro.
► L’ACCELERATORE DIGITALE E IL FRENO SUL SERVIZIO UNIVERSALE ◄
L’AD di Poste Italiane vede nell’ufficio postale un “acceleratore del digitale”, che poi sarebbe il modo più veloce per eliminare la posta e gli uffici postali, con il personale incluso.
> Per leggere l’articolo di TGPoste, del 13/05/2025: https://tgposte.poste.it/2025/05/13/lad-del-fante-lufficio-postale-e-un-acceleratore-del-digitale/
Intanto, prosegue l’opera di riduzione dell’organico, con sempre meno portalettere, spalmati su territori enormemente più vasti, creando così altri problemi al Servizio Universale (e, quindi, disagi e danni agli utenti). E, a proposito di “Servizio Universale”, ieri SLG-CUB Poste ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, al Ministro del Lavoro, al Ministro delle Economia e, per conoscenza, al Presidente della Repubblica italiana nonché a personalità politiche e associazioni varie, per chiedere di confermare l’obbligo per Poste Italiane di svolgere il Servizio Universale, la cui scadenza è prevista al 30 aprile del 2026, rigettando l’idea paventata proprio dall’AD di Poste Italiane di poterne fare a meno.
Leggi la lettera SLG-CUB Poste al Governo, del 15/05/2025: