39 anni fa: quando Nettuno era sulle prime pagine dei giornali per la Musica

di Eros Razzano

Quando Nettuno era sulle prime pagine dei giornali per la Musica. Sono trascorsi esattamente 39 anni + 1 mese. .

Nettuno (Roma), Stadio Comunale, 5 Settembre 1984
Data e luogo del concerto
Mercoledì 5 Settembre 1984
Stadio Comunale di Nettuno (ROMA)

Gruppo/i di supporto
Motley Crue

Set list del concerto

Guns For Hire
Shoot To Thrill
Sin City
Back In Black
Rock ‘n’ Roll Ain’t noise pollution
Bad Boy Boogie
Flick Of The Switch
Hells Bells
The Jack
Highway To Hell
Whole Lotta Rosie
Let There Be Rock
T.N.T.
For Those About To Rock
Grazie ad Emilio.

Grazie a Giampaolo per le foto sottostanti.

 

Recensione di Maurizio “Angus” Bidoli

Quando venni a sapere che i miei beniamini sarebbero approdati vicino Roma per il loro live show, ebbi un sussulto, un sogno durato tanti anni. Il pensiero di riuscire a vedere Angus e co. dal vivo mi aveva scosso notevolmente e la sera che entrai nello stadio da baseball di Nettuno fui colto da irrefrenabile emozione che quasi piansi per la gioia. Il palco si ergeva come un imponente grattacielo e la musica di sottofondo attraversava i territori hard blues ’70 creando un incredibile magìa.

Prima di loro salirono i Motley Crue in un esplosione di rock’n’roll che passò quasi inosservata, tanto era l’attesa per la band di Angus ma regaleranno un ottimo show di riscaldamento. Appena il tempo di organizzarsi per raggiungere i posti più vicini al palco, ecco le luci spengersi e la chitarra di Angus che dal buio intonava le note graffianti di “Guns for hire”, poi l’entrata imponente dei membri della band e subito si scatena l’inferno. Angus viaggia spedito da una parte all’altra dello stage come un folletto impazzito e con i suoi lunghissimi capelli che si inarcano ad ogni movimento, Brian urla come un disperato, la sua voce è sommersa dal sound potentissimo delle chitarre ma si difende bene e gioca con Angus in maniera ineccepibile, c’è un gran feeling tra loro ed il resto della band pesta veramente duro.

Il nuovo entrato non ha certo il ritmo del miglior Phil Rudd ma riesce ugualmente a disegnare un drumming ossessivo e deciso. I brani attraversano tutta la storia degli Ac/Dc e vengono suonati con ineccepibile tecnica, lo spettacolo offerto da Angus non si discute, si butta in terra come colto da un raptus folle, rifila una serie di assolo veramente pregevoli e ci offre il solito divertente spettacolo dello spogliarello con mutande bianco-rosso-verde in tema con la nazione visitata. Un mio amico impazzito sale improvvisamente sul palco e riesce ad abbracciare un sorpreso Angus per poi tuffarsi nel pubblico prima di venire acciuffato dalla security.

Le campane che introducono “Hell’s bells” suonate da un forsennato Brian ci ricordano lo spirito di Bon Scott che ancora piange nei nostri cuori, quindi il blues malefico di “The jack” e la lunga jam chitarristica del velocissimo “Let there be rock” con la sorprendente passeggiata in mezzo al pubblico di un indiavolato Angus sulle spalle dell’incredibile Brian durante le staffilate finali di “Let there be rock”. Un energia infinita ed inesauribile, la band picchia alla grande ed è in ottima forma, i suoni sono incredibili e le casse tremano di fronte a tanta potenza.

Abbiamo la maniera di ascoltare anche la voce di Angus mentre urla le note stridule di “Tnt” verso il finale dello show e mentre i cannoni sparano i colpi conclusivi nel tempio del “For those about to rock” durante il bis, ci viene quasi da piangere al pensiero che lo spettacolo sìa giunto alla fine. Questa volta è finita per davvero e ci si ritrova abbracciati all’uscita dallo stadio con ancora intonate le note di “Highway to hell” urlate a squarciagola tra le vie della città pontina.

Un emozione di una notte che non ho più dimenticato e che neppure l’età avanzata riesce a farmelo togliere dalla testa. Lunga vita al rock’n’roll e lunga vita ad Angus Young.

Recensione di Antonio59

Sono passati la bellezza di 21 anni da quella sera di Settembre del 1984 quando ho avuto la fortuna di assistere all’esibizione degli AC/DC a Nettuno. Questi sono i miei ricordi: La decisione di assistere al concerto è maturata la mattina stessa del 5 Settembre 1984 per mano, lo ammetto, di mio fratello minore a quel tempo sedicenne (avrete capito che non ho più una giovanissima età ,ma continuo ad essere lo stesso un fan “sfegatato” degli AC/DC come se il tempo non fosse mai passato). Andiamo, disse ,non possiamo perderci un concerto irripetibile……

Ma ormai i biglietti saranno esauriti! Risposi ……Tuttavia ,sfidando la sorte, alle 15.00 eravamo a Nettuno davanti al botteghino dello stadio e………indovinate un po’? Avevamo acquistato 2 bei biglietti fiammanti . La giornata era ,ricordo,molto bella ,così decidemmo di andare un pò a zonzo per la città inbattendoci spesso in gruppi di giovani con giubbotti di pelle e borchie varie: sicuri prossimi spettatori del concerto(a proposito Io e mio fratello eravamo vestiti stile “un jeans ed una maglietta”, in stridente contrasto con i “veri rockettari”di prima …….vabbè ci siamo detti,l’importante è essere rockettari dentro).

Al calar della sera ci siamo presentati allo stadio : il colpo d’occhio era bellissimo.Sul palco gli amplificatori ai lati formavano come delle grandi torri(70.000 watt di potenza si sarebbero da lì a poco abbattuti su di noi) e si scorgevano i cannoni pronti a “salutarci”per il gran finale. I primi a suonare furono il gruppo spalla dei Motley Crue, a quel tempo a me assolutamente sconosciuti, niente male d’avvero la loro roboante esibizione. Al termine una breve pausa e ……..un brivido mi corse per la schiena! Erano le prime note della chitarra di Angus Young …….pazzesco, il concerto era cominciato con Guns For Hire e i decibel erano saliti in maniera esponenziale.

Il miei ricordi più nitidi di quel concerto, al di là dei brani che gli AC/DC sciorinarono uno dietro l’altro da Black in Black a Bad Boy Boogie(con tanto di spogliarello di Angus con bella mostra del fondoschiena completamente senza veli fra l’ilarità e l’entusiasmo degli astanti) a Highway to Hell fino a For Those About to Rock, furono l’incredibile energia della Band ed in particolare di Angus Young davvero inesauribile su e giù per il palco e l’impatto sonoro che ti entrava nello stomaco e ti sollevava letteralmente “costringendoti”a saltare e agitarti in una danza collettiva senza fine.

Di concerti rock ne ho visti nella mia vita (dai Kiss agli Iron Maiden ,dai Rolling Stones agli U2,passando per vari Cult ,Pretenders etc)ma una tale “forza della natura” ,ve lo garantisco, è dono esclusivo degli AC/DC.