Subiaco. Sturba: fonte del Pertuso, Acea emergenza idrica, rischio ambientale

I frutti di un modello sbagliato

“Sembra difficile far coincidere le esigenze dei territori con la tutela ambientale. in realtà questo non lo sarebbe se l’azione politica e amministrativa fosse sempre lungimirante. Purtroppo, troppo spesso, sono le emergenze a dettare le agende politiche; come oggi, momento nel quale ci troviamo ad assistere all’autorizzazione di maggior captazione alla fonte del Pertuso a causa della proclamata emergenza idrica.

Tale emergenza obbliga la Regione Lazio a provvedimenti di urgenza al fine di garantire a tutti i cittadini l’approvvigionamento necessario. In questo momento in cui il turismo è in ripartenza, bloccare le forniture d’acqua sarebbe condannare ad ulteriore spese per approvvigionamenti tutte le attività commerciali e questo arrecherebbe un grande danno all’economia locale. Comprendiamo pertanto la scelta della Giunta Zingaretti, ma vogliamo sottolineare che troviamo molto meno tempestiva l’attenzione alle cure da dover mettere in piedi per tutelare il bene prezioso costituito dall’acqua. Facciamo riferimento a quegli interventi che Acea dovrebbe compiere su la rete idrica al fine di ottimizzarne il trasferimento e limitarne il più possibile la dispersione, dato ad oggi ancora allarmante che si attesta ad una perdita intorno al 40%.

Auspichiamo una presa di posizione da parte della Regione Lazio che obblighi Acea ad intervenire programmando e calendarizzando I lavori di rifacimento della rete idrica. Questo perché, seppur comprendiamo le risposte alle urgenze, non giustifichiamo le inadempienze di tanti protagonisti di questa storia. Ricordiamo infine che i cittadini italiani si sono già espressi rispetto alla gestione dell’acqua, chiedendo che rimanesse un bene pubblico non privatizzato, non in mano ad enti il cui unico scopo è produrre profitto. Purtroppo questa volontà popolare è stata ad oggi del tutto disillusa mettendo in piedi un modello di gestione organizzato secondo principi utilitaristici. Ci auguriamo che questa ennesima emergenza risvegli la volontà politica di dare adempimento al referendum vinto nel 2011 che chiedeva un altro modello di gestione che anche noi reputiamo l’unica forma di organizzazione che preservi il bene e garantisca il servizio”.

Marianna Sturba del Consiglio Nazionale di VAS