Ancora arresti da parte della Polizia di Sato per reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti. Stavolta l’attenzione degli investigatori si è focalizzata in un’attività di contrasto a tale fenomeno criminale presso una sala slot in via Giovanni Amendola.
Nei giorni scorsi, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Viminale, durante mirati servizi atti al contrasto del fenomeno dello spaccio di droga presso il centro scommesse “Intralot”, sito in via Giovanni Amendola, hanno arrestato, in due diverse occasioni, due gambiani di 26 e 24 anni.
Nello specifico, i poliziotti, durante l’attività, hanno notato un giovane 25enne italiano, sostare in maniera sospetta di fronte alla porta di ingresso del centro scommesse e contattare un 26enne gambiano. Nella circostanza, i poliziotti di via Farini hanno potuto osservare il giovane italiano consegnare al 26 enne la somma di 15 euro e in cambio ricevere un oggetto. I due quindi si sono allontanati ma, dopo pochi metri, sono stati bloccati dai poliziotti e sottoposti a controllo: l’acquirente ha spontaneamente consegnato agli agenti un involucro contenente 0,24 grammi di crack, mentre all’interno della tasca dei pantaloni del gambiano è stata rinvenuta, a seguito di perquisizione personale, la somma di 15 euro allo stesso precedentemente consegnata dall’italiano.
Il giorno successivo, gli stessi investigatori del commissariato Viminale hanno arrestato, per la stessa tipologia di reato, un altro giovane gambiano di 24 anni, senza fissa dimora, che si trovava poggiato su un’autovettura in sosta di fronte alla porta del centro suindicato. Anche in questo caso, dall’attività di osservazione e controllo, si è potuta constatare la dazione di 15 euro in cambio di un involucro contenente 0,48 grammi di crack. Lo straniero, a seguito del controllo, è stato inoltre trovato con la somma di 1.000 euro divisa in banconote che è stata sottoposta a sequestro. Entrambi gli uomini sono stati arrestati e l’operato della Polizia, su richiesta della Procura della Repubblica, convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.