Da giornaliste e giornalisti via libera a larga maggioranza all’astensione dal lavoro mercoledì 25 e giovedì 26 settembre 2024. «Elkann abbia rispetto della nostra dignità di professionisti e del valore del giornale», ammoniscono. E ai lettori dicono: «Questa redazione non ha mai venduto l’anima. E mai sarà disposta a farlo».
«L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica indice uno sciopero di due giorni – 25 e 26 settembre – per protestare contro le gravi ingerenze nell’attività giornalistica da parte dell’editore, delle aziende a lui riconducibili e di altri soggetti privati avvenuti in occasione dell’evento Italian Tech Week». È quanto si legge in un documento approvato a larghissima maggioranza dalla redazione martedì 24 settembre 2024.
«Da tempo – rilevano i giornalisti – denunciamo i tentativi di piegare colleghe e colleghi a pratiche lontane da una corretta deontologia e dall’osservanza del contratto nazionale. La direzione ha il dovere di apportare ogni correttivo e presidio possibile per rafforzare le strutture di protezione della confezione giornalistica di tutti i contenuti di Repubblica, tema sul quale nei mesi scorsi è già stata votata una sfiducia all’attuale direttore».
L’assemblea si rivolge «anche all’editore – e non padrone – di Repubblica John Elkann affinché abbia profondo rispetto della nostra dignità di professionisti e del valore del nostro giornale, testata con una propria storia e identità che non può essere calpestata. La democrazia che ogni giorno difendiamo sulle nostre pagine passa anche dal reciproco rispetto dei ruoli sul posto di lavoro».
E l’appello finale è ai lettori: «Questa redazione non ha mai venduto l’anima. E non sarà mai disposta a farlo», concludono giornaliste e giornalisti.