“Ero intera, una relazione simbiotica tra le parti migliori e quelle peggiori di me.”
Carmen Maria Machado con “Nella casa dei tuoi sogni” per Codice Edizioni ci consegna un memoire ed io ci sono finita dentro per caso, entrando tempo fa in libreria e qualcosa mi ha richiamato.
La storia di abuso domestico in una coppia queer, la storia vera dell’autrice e del suo senso di impotenza, come una scritta sulla sabbia.
Un abuso è sempre un abuso, non ha genere, si insinua nei cordoli emotivi e li rende creta.
La casa è sia materica che metafora, indica sia lo spostamento geografico del racconto e il cambiamento, che la trasformazione interiore, nel sentire le mura crepate, scorticate, senza finestre, e piano piano percepire che quella casa si sta ri-costruendo.
Prendere le distanze da chi abusa di te è un esercizio difficile, serve coraggio, pazienza, fiducia e provare rintracciare in un altro amore la possibilità di riscoprirsi altro da ciò che la storia ha scritto per noi.
Qualcuno la chiama nostalgia, la paura che un pezzo del nostro passato possa perdersi per sempre e serve dunque ricordare che ora il dolore è meno forte, non per questo meno terribile.
Per fortuna esiste il tempo e lo spazio che fungono da balsamo.