Dopo la manifestazione di sabato scorso il mondo della scuola si mobilita contro la riforma varata dal governo Renzi anche sul nostro territorio, con lo sciopero del prossimo 5 maggio al quale hanno già annunciato una partecipazione in massa. Docenti, dirigenti, Ata, Rsu – e i sindacati tutti uniti contro l’ennesimo disegno di legge che affossa la scuola della Repubblica. La scuola sente di poter contare e vuole farlo, fermando il Disegno di Legge del Governo Renzi – dicono dalla FLC CGIL ROMA SUD – Il Governo non è mai stato così lontano dalle esigenze della scuola e così lontano da quello che i lavoratori chiedono. È chiaro, come hanno detto in piazza i segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda e i cinque delegati (rsu) di scuola, che questo Disegno di Legge non piace a nessuno. Non piace ai precari, docenti e ATA, per i quali i sindacati finalmente riuniti, chiedono un piano di stabilizzazioni articolato e immediato che garantisca stabilità a chi da anni garantisce il funzionamento della scuola e la regolarità nella didattica e nella gestione. Non piace ai lavoratori di ruolo, il cui contratto è al palo da 7 anni e per i quali il rinnovo è una necessità se si vuole davvero ridare dignità a questi lavoratori potere d’acquisto ai loro stipendi. Non piace per le incursioni della legge su materie che sono soggette a disciplina contrattuale, come le retribuzioni e la mobilità del personale, sulle quali ancora una volta, il Governo non intende sedersi a un tavolo con le organizzazioni sindacali. Non piace per lo strapotere affidato ai dirigenti attraverso la chiamata diretta dei docenti e non convince infine perché non ha mai coinvolto nelle sue decisioni chi la scuola la fa, tra mille difficoltà. È inaccettabile la scelta del Governo di non stralciare il Piano delle assunzioni dal Disegno di legge, lasciando così migliaia di precari in una situazione di incertezza e di disperazione e ricattando il Parlamento sui tempi di discussione del provvedimento. La FLC CGIL ha presentato le sue proposte per una radicale modifica di questo Ddl, chiedendone anche la soppressione di alcuni articoli. E lo ha fatto anche in un’audizione alle commissioni cultura di Camera e Senato dove sono stati presentati precisi emendamenti ai singoli articoli.” I sindacati sono uniti per fermare questo scempio- afferma Walter Conte, che prosegue- anche nel nostro territorio è forte la preoccupazione ed anche la mobilitazione e la voglia di dire basta a chi umilia i lavoratori della scuola e la formazione nel nostro paese .Il malcontento è forte nel Paese e speriamo che lo sciopero possa influire sulle scelte del nostro Parlamento, dimostrandogli che non è questa riforma ciò che serve alla scuola”.