Riceviamo e pubblichiamo
Alla notizia dell’apertura di un nuovo centro d’accoglienza a Lavinio Mare scatta la solita psicosi di massa: Consiglieri che pretendono la convocazione del Consiglio Comunale, scarico generale di responsabilità e soprattutto l’immancabile “addio alla stagione turistica”. E noi ingenui che pensavamo che se il turismo è in calo è perché la nostra città è sempre più degradata, con l’acqua di mare sporca tanto da aver causato l’estate scorsa diversi casi di irritazioni della pelle per i bagnanti (casualmente durante le operazioni di dragaggio del porto), le spiagge e le grotte piene di plastica e rifiuti tanto da finire al telegiornale, le strade ridotte a un colabrodo e una condizione di viabilità pessima.
Un recente studio del FMI sull’impatto dei migranti sull’economia prevede una crescita dello 0,25% in ambito europeo al 2020 con un picco dell’1,1% in paesi come Germania, Austria e Svezia, in quanto hanno investito di più in fase di accoglienza e integrazione. Risultato abbastanza scontato per chi ne sa qualcosa di politiche dello sviluppo. Purtroppo sembra non essere il caso dei nostri Amministratori e di chi ha deciso di passare una domenica pomeriggio a raccogliere le firme contro il centro. Il problema vero è che non conoscono neanche le reali problematiche che ci sono dietro a questo sistema di accoglienza (sarebbe meglio chiamarlo di stoccaggio) che esistono ed è stupido negarle, a partire dalla brutta sensazione che l’inchiesta “Mafia capitale” sia stata solo la punta dell’iceberg.
Luca Brignone Circolo SEL Anzio