Un’organizzazione che spaziava dall’importazione massiccia di cocaina fino allo spaccio in strada e alle estorsioni. Lo hanno spiegato gli investigatori di Anzio, coordinati dal primo dirigente Antongiulio Cassandra a conclusione dell’operazione “Mala Suerte” che ha portato all’arresto di 14 persone tra Anzio e Nettuno. Traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio continuato di droga, estorsione, detenzione e porto illegali di armi da fuoco clandestine sono le ipotesi di reato contestate, a vario titolo, alle persone arrestate dai poliziotti del commissariato di Anzio, della Squadra mobile di Roma e del Reparto prevenzione crimine della Capitale.
Sono finiti in carcere Walter Borgi, 50enne di Nettuno; Quirino Cagnardi, 29enne di Anzio; Giorgio De Cupis, 50enne di Anzio; Alessandro Di Napoli, 35enne di Anzio; Andrea Guerra, 22enne di Anzio; Luigi Lalima, 42enne di Anzio; Roberto Madonna, 45enne di Anzio; Vincenzo Palumbo, 72enne di Anzio; Angelo Pellecchia, 52enne di Nettuno; Yanmarili Del Carmen Pichardo Gil, 43enne venezuelana; William Tatta, 40enne di Nettuno.
Ai domiciliari, invece, sono stati ristretti Piero De Cesaris, 61enne di Anzio; Pier Luigi Guerra, 25enne di Anzio; Costantino Scarsella, 49enne di Anzio.
Indagate a piede libero, infine, altre quattro persone: un 25enne di Velletri, un 30enne, un 35enne e un 31enne tutti di Anzio. Durante l’operazione sono state sequestrate numerose dosi di hashish e cocaina pronte per essere vendute ai tossicodipendenti locali e attrezzatura varia utilizzata per il confezionamento dello stupefacente. Rinvenute anche tre pistole semiautomatiche con matricola abrasa e relative munizioni, oltre ad un fucile a canne mozze trovato in possesso di una donna di Anzio, che custodiva l’arma per conto altre persone. Ad alcune delle persone indagate nell’ambito dell’operazione “Mala Suerte”, viene contestato lo spaccio di droga (Guerra A., Guerra P., De Cupis, Di Napoli, Palumbo, Cagnardi); a Lalima viene invece contestata la minaccia in danno di una persona; di estorsione dovranno rispondere Palumbo e due indagati a piede libero di Anzio e, per un’altra vicenda, Pellecchia e Madonna. Il filone delle armi, invece, vede indagati De Cesaris, Lalima, Palumbo, Madonna, Scarsella e Cagnardi per fatti diversi fra loro. Per il solo Palumbo, infine, viene ipotizzato un tentativo di violenza sessuale su minore, fortunatamente non andato in porto.