Si conclude l’edizione 2016 di Goletta Verde di Legambiente. Al passaggio della campagna nel Lazio a fine giugno, emergeva una situazione molto critica (16 prelievi su 23 fortemente inquinati dalla carica batterica eccessiva) in particolare in Provincia di Roma, la situazione non migliora analizzando, in conclusione della campagna, i punti dove il mare è “malato cronico”, cioè dove i prelievi risultano inquinati almeno 5 volte dal 2010 a oggi.
Sono 6 nel Lazio i punti dove il mare è da troppi anni inquinato, il 12% del totale nazionale, tutte foci: la foce del Fosso Grande di Ardea (RM), del Tevere a Roma, del Marta a Tarquina (VT), del Rio Torto a Pomezia (RM), del Chiarone a Montalto di Castro (VT) e del Loricina in mezzo alle spiagge di Nettuno.
“Il mare del Lazio è inquinato dalle foci, e quindi dalla mancata depurazione – dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – un litorale fatto di splendide porzioni di costa è messo a dura prova dagli scarichi civili provenienti dai reflui dei comuni costieri e dell’entroterra. C’è bisogno di avviare un’azione determinata che veda coinvolti tutti gli stakeholders della blu-economy e quanti hanno a cuore la qualità ambientale: ai 24 comuni costieri ma anche a tutti quelli dell’interno, e ai gestori dei servizi idrici, spetta il compito di porre rimedio a tutte le falle nel sistema di gestione dei reflui, attraverso indagini e azioni di monitoraggio diretto che contrastino gli scarichi abusivi e facciano funzionare l’impiantistica esistente. Alla Regione chiediamo invece di avviare un percorso serio per arrivare presto ad un nuovo piano di tutela delle acque che dia gli strumenti adeguati alle amministrazioni per la gestione e la manutenzione degli impianti fognari. Inviamo a tutti gli enti competenti i risultati dei prelievi, mettendoci a disposizione per ogni azione che vorranno avviare nei prossimi mesi a difesa del mare”.
Legambiente Lazio invia oggi a tutte le amministrazioni del litorale, i risultati completi dei monitoraggi 2016, per poter sostenere le azioni a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente marino.
Sul piano delle infrazioni europee per la mancata depurazione, nel Lazio ci sono 8 agglomerati (comuni contigui per sistema depurativo), inadempienti o con condanne a carico, nei confronti della Direttiva 91/271/CE per i quali pendono sanzioni per ritardi sulla depurazione pari a 7 milioni di Euro.