Nicolosi, Ludovisi, processo narcotraffico bloccato in Tribunale

Il Tribunale di Velletri si è dichiarato incompatibile. Tutto rinviato al prossimo anno

Tribunale-Velletri2Processi riguardanti  imputati per reati molto gravi come quelli di associazione per delinquere dedita al narcotraffico, in grado di importare dal Sud America e distribuire notevoli quantità di cocaina, slittano di volta in volta. Ieri, il Tribunale di Velletri, essendosi pronunciato già su altri imputati nello stesso procedimento, ha dichiarato la propria incompatibilità e gli imputati dovranno tornare in aula a metà marzo, data in cui sarà comunque difficile che venga composto un collegio giudicante che possa occuparsi di tale processo. Per sei imputati nel procedimento denominato “Paquetes”, pacchi in spagnolo, tra cui anche il l’organizzatore del business legato al traffico di droga sul litorale, tra Anzio e Nettuno, l’iter del processo è incerto, un problema di non poco conto dopo il rimpallo di competenze e intoppi.

Dopo anni di indagini sui gruppi criminali impegnati nel traffico tra Roma Guidonia Tivoli Anzio Nettuno, culminate nel 2013 con  l’esecuzione di 50 misure custodia cautelare. Ad agire sarebbero state due organizzazioni, ma il tribunale si è dichiarato incompatibile per quella a carico di Stefano Nicolosi 61 anni residente a Nettuno, Giusty Rudiard, 56 anni, LIda Ludovisi 54 anni, Alfonso Macciocchi 57, parenti stretti del pregiudicato Massimo Ludovisi, di Vincenzo Samà e Luigi Nardi. I cinque sembra facessero parte dell’organizzazione ideata da Massimo Ludovisi che aveva scelto come base per i propri traffici l’isola di Tenerife e che utilizzava la coca proveniente dall’America del Sud. Nardi sarebbe stato invece in affari con l’organizzazione capeggiata da Franco Lasi, detto il “Pallonaro”di Cave. A sgominare quattro sodalizi criminali operanti tra Roma ed il resto del mondo i carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma che arrestarono e fermarono  i responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nell’operazione “Paquetes” i Carabinieri accertarono l’operatività di un sodalizio criminale operante in attività di traffico internazionale di cocaina sulla direttrice sudamerica–Italia passando per la Spagna, a seguito del sequestro operato dai Carabinieri di via in Selci di un plico inviato dal Sudamerica contenente 3,5 chili di cocaina occultata all’interno di attrezzature sportive da boxe.