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Una forte irritazione per i contenuti delle affermazioni rivolte ieri da Boeri nei confronti del ministro Luigi Di Maio durante il discorso in audizione alla Camera a proposito del decreto dignità. Stando a quanto filtra da Palazzo Chigi, le parole di Tito Boeri non sono piaciute neanche un po’ al leader grillino.
Fonti vicine al premier parlano di “toni inaccettabili e di espressioni fuori luogo“, a maggior ragione se arrivano da una figura che dovrebbe mantenere un profilo squisitamente tecnico.
Il discorso di Boeri
Boeri, tornando sulla previsione degli 8.000 posti di lavoro in meno stimati dall’Inps come effetto della stretta sui contratti a termine che arriverebbe dal dl dignità, ieri ha ribadito che quella stima è stata realizzata sulla base di dati forniti dal ministero del Lavoro e che è una stima al ribasso. “Vi sono ampie ragioni, sia teoriche che empiriche, per ritenere che il decreto dignità possa avere, almeno inizialmente un impatto negativo sull’occupazione“. ha detto Boeri parlando ieri in audizione alla Camera davanti alle commissioni Finanze e Lavoro. E ha aggiunto che l’entità di queste riduzioni “viene stimata come molto modesta”.
“Stime Inps sono addirittura ottimistiche”
Boeri spiega: “Le stime dell’Inps possono apparire addirittura ottimistiche se si tiene conto che ai lavori in somministrazione vengono estese tutte le restrizioni stabilite dal decreto per i contratti a tempo determinato. Inoltre, le stime Inps non considerano neanche gli effetti di un incremento dei contributi per la Naspi ad ogni proroga del contratto”.
Infine, “le stime Inps non considerano alcun effetto relativo alla reintroduzione delle causali. Si tenga presente che la percentuale di soggetti con durata del contratto effettiva compresa tra 13 e 24 mesi è circa il 7% (140.000 lavoratori); tale platea potrebbe avere problemi di rinnovo in relazione alle causali che potenzialmente potrebbero generare periodi di disoccupazione“.
“Si sta perdendo il contatto con la crosta terrestre”
“Tutto questo per rimarcare come io personalmente non sia affatto contrario allo spirito del provvedimento che viene qui discusso. Ma questo non mi esime dal fare i conti con la realtà che, spesso, ci impone delle scelte fra avere più di una cosa desiderata e meno di un’altra in qualche modo auspicabile”, dice Boeri.
“Affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico significa perciò perdere sempre più contatto con la crosta terrestre, mettersi in orbite lontane dal nostro pianeta. E’ un esercizio molto pericoloso– avverte- perché, prima o poi, per spiegare perché si fanno certe cose e non si possono farne altre, bisognerà spiegare ai cittadini quali sono i vincoli di cui è costellato il mondo reale“.
La reazione del ministro Di Maio
“Io non ho il potere di rimuovere questa persona, o scade oppure resta li’. Quindi noi più che dire, come un normale cittadino, ‘si dovrebbe dimettere‘, non possiamo dire altro”. Lo dice il ministro al Lavoro e allo Sviluppo economico Luigi Di Maio a chi gli chiede della richiesta di dimissioni fatta dal Movimento 5 stelle al presidente Inps Tito Boeri.
“Se queste persone sono nominate dai governi precedenti- aggiunge il vicepremier- allora a me viene il sospetto che più che fare l’Istituto si stia facendo opposizione al governo e allora si superano le prerogative”. “Se un presidente dell’Inps addirittura comincia a insultare allora a me non va piu’ bene. Noi qui stiamo parlando di lealtà tra istituzioni. Per me il presidente dell’Inps Boeri se ha delle idee contrarie e ritiene che le mie siano sbagliate ha tutto il diritto di dirlo. Pero’ se poi cominciamo addirittura a dire che mi sto distaccando dalla crosta terrestre e cosi’ via allora qui stiamo andando oltre” dice Di Maio.
Fonte «Agenzia DIRE» «www.dire.it»