Permettetemi una riflessione… Il regalo utile? Parliamone…

di Menuccia Nardi

card-1835447_960_720-fileminimizerIl clima natalizio è contagioso, si sa, il che, intendiamoci, credo sia assolutamente una bella cosa, perché il volersi sentire più vicini al prossimo è ovviamente positivo. Ho notato, però, che – non so per quale strano meccanismo – a un certo punto ci facciamo prendere la mano e andiamo oltre il puro altruismo, oltre lo spirito religioso, e nella foga di volerci sentire utili, contagiamo anche l’aspetto più profano del Natale, quello se vogliamo più consumistico, ma che ormai fa comunque parte dei nostri usi e costumi, e proprio nell’intento di essere più utili, la nostra voglia di utilità contagia anche i nostri regali ed ecco che esce fuori il regalo utile.

Alzi la mano chi non l’ha ricevuto anche quest’anno o, dall’altro lato, chi non l’ha donato anche quest’anno. Io mi sono trovata spesso sia nell’una che nell’altra veste, ma – lo ammetto – senza in realtà capirne bene il senso (sono anch’io tra quelli che si sono lasciati prendere la mano!). Ma chi me lo spiega bene cos’è il regalo utile? Ma poi utile a chi?

A chi lo riceve? Praticamente dando per scontato che un altro oggetto sarebbe riposto senza dubbio in un cassetto (e nel lato meno accessibile per non dare impiccio).

A chi lo fa? Come per sentirsi meno in colpa per avere speso soldi che forse ti servivano, ma poi ti racconti che li hai utilizzati per regalare un oggetto non completamente superfluo ad una persona a cui vuoi bene e ti senti meglio.

Ma se invece volessi fare un regalo non perché lo trovo utile, non perché penso che chi lo riceve lo usi sicuramente (che poi è sicuro solo nella nostra testa: io ho i cassetti pieni di regali utili mai utilizzati!), ma semplicemente perché è un oggetto che mi colpisce e mi fa piacere regalare? Sarebbe poi così grave? Credo che un regalo debba essere una piccola gioia, non solo per chi lo riceve ma anche per chi lo dona. Se poi non è esattamente l’oggetto utile 365 giorni l’anno pazienza! È comunque utile al ricordo di chi lo ha donato, perché ci rammenta che qualcuno ci ha pensato: perché ricordiamoci che quell’oggetto, pur nella sua inutilità, è il frutto di un pensiero… del pensiero di chi, nonostante il freddo e i mille impegni e il traffico e la confusione, è uscito e mi ha pensato. Ed è questo un modo per dire a una persona che ci tieni, per dirle che le vuoi bene, per dirle buon Natale!

dal blog https://inostriocchisulmondo.wordpress.com/