“Penso che il futuro stia nella capacità di spendere questi 600/700 milioni non per realizzare questa maxistufa dove gettare le materie prime che invece vanno preservate. Sarebbe come saccheggiare le miniere. Gli investimenti che si prevede di fare andrebbero collocati interamente per rendere efficace ed efficiente la raccolta differenziata”. Il vicepresidente della Camera ed esponente di punta di FdI, Fabio Rampelli, parlando al Consiglio straordinario del Municipio IX dedicata alla realizzazione dell’inceneritore di Santa Palomba, ha bocciato con queste parole l’impianto voluto dal commissario e sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
“Roma non è mai stata così sudicia ed è probabile che si cerchi di stressare i cittadini- ha spiegato Rampelli, il cui nome in queste ore circola come possibile candidato alla presidenza della Regione Lazio per il centrodestra – per creare le condizioni e indurre i cittadini a pensare che la soluzione salvifica sia fare un inceneritore di cui pagherebbero le conseguenze tutti i cittadini”.
Secondo Rampelli “attraverso la decisione di andare verso gli inceneritori si smentisce la politica europea dell’economia circolare e l’altro difetto è che questi impianti non sono economicamente vantaggiosi, perché chi li gestisce riesce a fare profitto solo attraverso il pagamento di una tassa, una volta denominata Cip6, da parte di tutti i cittadini. Anche dei romani che in questo modo contribuiscono al funzionamento e alla redditività del progetto”.
“Oggi nel mondo evoluto il rifiuto non è più ‘monnezza’ e nemmeno scarto, ma materia prima. Non c’è molta differenza tra l’avvocato Cerroni e i gestori di inceneritori che ci sono in Italia”.
Fonte agenzia Dire. www.dire.it