“La piccola mercante di sogni”

di Federico Caporali

Di libri ce ne sono tanti, neanche gli editori sanno quanti se ne stampano ogni anno, seppur gli e-book stiano radicalmente cambiando il modo di fruizione di “questi piccoli oggetti rettangolari”, il mondo dell’editoria stampata resiste, rivendicando, puntualmente, il diritto di superiorità (almeno per noi europei) sull’elettronica “fast e furious”. Questa settimana vi segnalo l’ultima fatica dello scrittore francese Maxence Fermine “La Piccola Mercante di Sogni”; la storia si apre con lui, il protagonista, Malo, che nel giorno del suo undicesimo compleanno viene infilato in un taxi diretto alla sua festa da una madre ricca e distratta che ha sempre preferito la forma al contenuto. Il taxi viaggia ma all’altezza del Pont Neuf qualcosa dà uno strappo alla storia, la macchina sbanda e finisce nella Senna. Quando gli uomini del Pronto Intervento arrivano riescono quasi subito a trovare e a mettere in salvo il conducente ma di Malo nessuna traccia, sparito nel nulla, dissolto. Volatilizzato. Forse annegato. In realtà, per quanto il lettore a questo punto del libro possa avere un sentore di sconforto, Malo sta bene, è vivo e vegeto. Solo in un altro posto. Durante il non programmato bagno nel fiume, sul fondo dello stesso, trova una botola che lo conduce nel Regno delle Ombre. Spaventato e confuso, Malo si guarda attorno e vede che il circostante è privo di colori e che la neve al suolo invece di essere fredda, è calda. Comincia a camminare e dopo pochi passi scopre che questo mondo parallelo è popolato da personaggi fuori da ogni logica terrena come, per esempio, Arthur, l’albero parlante, oppure il gatto bicentenario Mercator, oppure il Clown Bianco del Circo d’Inverno, oppure Lili, la Cacciatrice di Sogni, impegnata a catturare i desideri dei defunti e a rinchiuderli in piccole scatole magiche che, a seconda del colore, corrispondono ad un tipo diverso di ricordo. Quando Malo la incontra all’interno dell’Osteria dei tre Briganti ha un sussulto: all’interno di tutto quel bianco e nero i suoi occhi marroni brillano come punte di diamante. I due ragazzi cominciano a parlare e Lili gli spiega in modo più approfondito dove si trova e quali sono le regole da seguire. Nel corso del racconto Malo incontrerà molti altri personaggi che, a modo loro, gli faranno capire l’importanza del tempo, dello spazio e dell’orientamento. Tutto sembra procedere nel verso “giusto” fino a quando Lili non nomina Dom Perlet, il suo Padrone, metà stregone e metà alchimista; proprietario, oltre che di un negozio stracolmo di cianfrusaglie e di un enorme gatto nero, anche delle sorti della Cacciatrice, che, come Malo, è imprigionata nel Regno delle Ombre fin quando non riuscirà a ripagare il suo debito con la vendita delle scatole. In tutto, la ragazza, deve piazzarne cento. Dopo aver ingenuamente confessato all’Alchimista di aver venduto a Malo una scatola ad un soldo in meno del necessario, quest’ultimo s’infuria e lo maledice preannunciandogli che se non avesse ripagato il debito (con gli interessi) entro la mattina successiva lo avrebbe trasformato in uno spettro e obbligato a rimanere con lui per sempre. I due ragazzi, scoraggiati, si mettono subito alla ricerca del denaro, incontrando, come detto prima, i personaggi più strani mai conosciuti in vita loro. Per riuscire a trovare la salvezza i due piccoli esploratori della notte dovranno imparare ad ascoltare e a capire il moto lento e incessante della vita. Se sarà facile o no, questo dovete scoprirlo da soli. La lettura è facile e scorrevole e i capitoli piuttosto brevi; se state cercando dunque qualcosa di impegnativo posso assicurarvi con assoluta certezza che questo non è il libro per voi, ma se, al contrario, siete alla ricerca di un testo leggero, piacevole e poetico, non vi resta da fare altro che rimediarne una copia. Consiglio di leggere questo libro a tutti coloro che ancora riescono a non prendersi troppo sul serio; per quanto, ultimamente, mi risulti difficile crederlo, in fondo continuo a pensare che, come il classico detto afferma, in ognuno di noi c’è sempre un bambino, un dolce fanciullo sempre alla ricerca di sogni. Perché di questo si parla, di sogni d’ogni forma e colore dove tutti, al loro interno, siamo liberi di scivolare. Magari in questa ultima battuta mi sono lasciato prendere troppo la mano, ma quando si parla di determinati argomenti, è molto difficile restare tra le righe.

Maxence Fermine

La Piccola Mercante di Sogni

Bompiani