Il 4 luglio non è stata la semplice cerimonia del cosiddeo “-
È stato un incontro di cuori, di inten e di visioni.
Un momento in cui il tempo si è fermato a raccogliere il senso profondo di un percorso: due
anni vissu con l’anima, con l’azione, con l’intelligenza del cuore.
Quando assunse la presidenza
Massimo Barbato,
presidente uscente, non cercava un ruolo. Cercava un significato.
E il significato lo si trova solo nella concretezza del servizio, nella coerenza dei ges, nella
forza silenziosa della presenza.
Oggi può dire, con sobria fierezza, che ciò che era visione è diventato realtà.
In ques due anni il Club ha trasformato il “fare” in essere.
Ha generato movimento, costruito pon, acceso riflessioni, toccato vite.
Un Club non cresce solo nei numeri — che pure gli sorridono: da 18 a 39 soci, oltre 3.850 euro in donazioni, più di 4.800 persone raggiunte online.
Cresce quando lascia un’impronta: e il club e il suo Presidente l’hanno lasciata.
Si ha avuto il coraggio di affrontare temi difficili. Senza proclami, ma con metodo. Si è parlato alla mente, ma anche alla coscienza.
Il Club ha portato voci autorevoli, da #
di “Libera contro le mafie” a Franco
Rober, già Procuratore Nazionale Antimafia, e dato voce a chi spesso non ne ha.
Nel campo medico, ha streo alleanze con la scienza e la ricerca: dall’intelligenza arficiale
applicata all’oncologia, grazie al prof. Antonio Giordano, alla proposta premiata al Congresso
nazionale di Genova, che ha portato il Club sul palcoscenico del lionismo italiano.
Sono sta messi al centro i giovani: con progeC su ciadinanza digitale, arte, formazione e orientamento.
Perché un Club che non sa parlare alle nuove generazioni è un Club che ha paura del futuro.
E il Club, del futuro, ha deciso di prenderci cura.
Inclusione, nel Club, non è un’echea.
È una prassi quodiana.
Si è scelto di non nominare i margini: sono sta araversa, abbraccia, integra.
Ambiente, memoria, cultura: dalla pulizia della Strada Romana alla valorizzazione del Museo dello Sbarco, fino al pao di amicizia con gemellaggio tra Anzio e Pompei.
E’ stato questo un lionismo che non si limita a contemplare: agisce, trasforma, lascia segni.
Durante la cerimonia sono sta accol due nuovi soci, Gianluca De Iacobis e Michele Di Sarno, che con il loro giuramento ricordano che ogni Club che cresce è un organismo vivo,
che guarda avan.