Anzio. Il vescovo di Albano Semeraro illustra l’enciclica “Laudato Si”

Sabato 28 novembre conferenza su: Cura e custodia del creato

diocesiÈ in programma con due appuntamenti, nei prossimi due fine settimana, l’iniziativa dal titolo Cura e custodia per la casa comune, nuovi stili di vita per salvare il mondo e chi lo abita, in cui il vescovo di Albano, Marcello Semeraro – autore della prefazione dell’edizione in lingua spagnola – propone
una lettura e un approfondimento dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco.
L’evento, a cura dalla Commissione pastorale per i problemi sociali ed il lavoro, si svolgerà sabato 28 novembre alle 16, presso le sale della fattoria didattica Riparo, in via Oratorio Santa Rita, ad Anzio, e sarà ripetuto sabato 5 dicembre presso la parrocchia San Giuseppe sposo di Maria Vergine, in via Pescara a Pavona, per facilitare la partecipazione. Nei due incontri, il vescovo Semeraro condurrà i partecipanti nelle pieghe del testo, per illustrare
la portata di novità e tradizione di un’enciclica sociale a tutto tondo, che lui stesso ha definito una Rerum novarum 2, ossia una totale reimpostazione della questione sociale alla luce delle novità legate alla attuale crisi ecologica dalle dimensioni globali. «Alla dottrina sociale della Chiesa – spiega monsignor Semeraro – è ora dato un nuovo punto di partenza. Sotto questo profilo si tratta di una Rerum novarum 2. L’enciclica, poi, pone domande fondamentali: per quale fine siamo venuti in questa vita? Perché lavoriamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi? Sotto il profilo sociale, la proposta di Francesco è quella di un’ecologia che, nelle sue diverse dimensioni, integri il posto specifico che l’essere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo circonda». «Con l’approvazione e l’aiuto del nostro vescovo – afferma Rita Leli, direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e del lavoro – vogliamo attivare una serie di iniziative che
coinvolgano gli operatori pastorali, i catechisti, i ragazzi e se possibile le loro famiglie».