di Cristina Greco
Il 5 di Ottobre ad Anzio un ragazzo di 16 viene mandato in comunità per droga e detenzione di esplosivi tra cui una granata.
Si resta sempre più colpiti dalla criminalità minorile. Immaginare che un adolescente sedicenne venga fermato per un controllo, e ai controlli domiciliari presso l’abitazione si trovi ben altro di ciò che si sospettava, oltre dosi importanti di hashish, denaro (sicuramente il guadagno dello spaccio), ossia una bomba a mano
lascia atterriti quasi terrorizzati.
La provenienza, la pericolosità e la paura di sapere che un esplosivo è in mano a poco più dei bambini fa male.
Il ragazzo è stato poi portato in comunità in attesa di giudizio.
Purtroppo dopo questo episodio gli agenti si recano nuovamente all’abitazione del sedicenne perché il padre dopo varie denunce e arresti per atti di violenza verso la sua ex è accusato di stalker.
Dopo il triste epilogo di questa storia viene da pensare che spesso la violenza e la delinquenza sono figlie della stessa famiglia.
Bambini nati e cresciuti in ambienti non idonei sia moralmente che fisicamente esplodono nella delinquenza.
I modelli purtroppo non sono più l’amore è prendersi cura dei propri figli ma li viene insegnata la legge del più forte e forse solo così credono che si possano sentire grandi.