Secondo il Ministro Piantedosi: ad Anzio alle comunali l’associazione mafiosa fornì sostegno elettorale alla compagine che poi vinse le elezioni

Proponiamo uno stralcio della relazione dell’ex Prefetto ora Ministro dell’interno Matteo Piantedosi nella quale si evidenzia uno dei motivi che hanno portato allo scioglimento del Consiglio Comunale per condizionamento della criminalità organizzata: Le elezioni comunali di Anzio del 2018 furono condizionate pesantemente dal sostegno della ‘ndrangheta alla compagine di centrodestra che, vinte le elezioni, andò al governo della città con il sindaco Candido De Angelis.

“Un elemento di assoluta valenza dimostrativa del sostegno elettorale assicurato dalla criminalità organizzata alla compagine politica attualmente al governo dell’amministrazione locale di Anzio edducibile dagli elenchi dei sottoscrittori delle liste elettorali.,.. tra i quali figurano nomi apicali dell’associazione mafiosa…(….)…L’ordinanza emessa dal GIP di Roma nell’ambito dell’indagine Tritone pone in estremo rilievo gli elementi altamente significativi del clima in cui si è svolta la competizione elettorale, nonché gli evidenti interessi non soltanto economici, ma anche di affermazione sociale dell’associazione mafiosa. Il tenore letterale della predetta ordinanza disvela come il sostegno fornito nella fase elettorale non sia stato offerto in modo disinteressato, bensì in cambio dell’acquisizione del controllo di commesse pubbliche da parte degli esponenti della criminalità organizzata in estrema sintesi gli elementi illustrati palesano in modo chiaro ed evidente come già su un piano marcatamente “genetico” il processo di formazione di quella che sarà la futura amministrazione comunale risulti involto in logiche estranee ai principi di democrazia e di perseguimento dell’interesse pubblico. Garantendosi il controllo sui candidati sostenuti, l’organizzazione ‘ndranghetista ha mostrato in tal modo, di poter permeare l’amministrazione assicurandosi il potere di veicolare le attività dell’ente nella direzione indicata dalla consorteria criminale. Ma, come si evince dall’analisi degli elementi dei sottoscrittori (delle liste) il patto tra politica e organizzazioni malavitosa si nutre di interessi molteplici, variamente riconducibili alla componente politica, alle organizzazioni malavitose, ai dipendenti della società appaltatrice del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani che come si è rilevato in taluni casi vengono addirittura a sovrapporsi, con un’unica ineludibile conseguenza, la compromissione del buon andamento e della trasparenza delle operazioni di voto”. Questo è quanto si legge alle pagine 27 e 29 della relazione che accompagna lo scioglimento, approvata dal Consiglio dei Ministri e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.