Dal 15 giugno, se la ASL non manderà del nuovo personale, chiuderà l’accettazione del reparto Ostetricia degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno. La voragine nell’organico di medici e infermieri costringerà alla chiusura anche altri reparti, sopratutto in estate quando il personale deve poter godere le ferie e la popolazione si moltiplica. “Ci sono solo tre ostetriche– spiega al “Messaggero” il Primario di Ginecologia Massimo Petriglia- da mesi fanno i turni alternati di dieci notti per garantire il servizio e sono esauste“. Ma come dicevamo mancano medici anche in altri reparti: gravi carenze si registrano a Cardiologia e Radiologia, manca personale al Pronto Soccorso, Pediatra rischia la chiusura estiva. A ranghi ridotti gli infermieri di: Medicina, Chirurgia, Oncologia, Laboratorio Analisi. I tagli imposti dalla Governatrice Polverini come era prevedibile stanno causando la chiusura di interi reparti, con il divieto di assumere, rimpiazzando chi va in pensione. Una sanità portata allo sfascio dal centrodestra che governa la nostra regione, che mette seriamente in discussione il diritto all’assitenza e alle cure i malati residenti nel Lazio.
cp