“L’amore è discreto nel morire, non si lamenta e non fa scenate, non ci informa quando si ammala.”
La consegna che ci riserva De Silva con questo libro “I titoli di coda di una vita insieme” per Einaudi, è un atto d’amore, perché anche separarsi può rivelarsi un atto d’amore.
L’amore si ammala e come ogni malattia avrebbe bisogno di cure attente e minuziose, ma siamo talmente impegnati a fare altro che finiamo per sottovalutare sintomi e campanelli d’allarme.
In queste pagine ci si interroga spesso se quanto stiano facendo Fosco e Alice sia nelle nostre corde, per tutto il tempo sembrano vivere frenati, noi siamo lì, in attesa della bomba che possa esplodere da un momento all’altro.
Non esploderà nessuna bomba, perché De Silva ci racconta che i sentimenti che rimangono discreti, hanno vissuto di un amore profondo, che non ha bisogno di struggenza, urla, lacrime disperate, semplicemente si prende consapevolezza che l’amore è giunto al capolinea e l’unico modo per onorarlo è rispettarlo.
Scriverne i titoli di coda è qualcosa che ognuno di noi ha più o meno vissuto, una storia importante che si chiude, in cui si è costruito qualcosa, lascia sempre l’amaro della delusione e del risentimento e quando a finire è un amore maturo, che sperava di invecchiare insieme, dove oltre a costruirsi le reciproche anime, si sono costruite case, famiglie, lavori, sacrifici, allora in quei titoli di coda dovremmo provare a scrivere un metaforico “grazie”.
Grazie perché nonostante la fine, la prefazione e parte della durata sono stati scanditi dal sentimento.
Poi qualcosa si ammala e nessuno ha prestato attenzione.